Cluster Lega, centinaia in fila a Terracina La Asl: Salvini non vada in isolamento

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LATINA Un giorno di fuoco a Terracina, malgrado le elezioni siano finite, il sindaco eletto (Roberta Tintari, di Fratelli d'Italia), la campagna elettorale chiusa e...

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LATINA Un giorno di fuoco a Terracina, malgrado le elezioni siano finite, il sindaco eletto (Roberta Tintari, di Fratelli d'Italia), la campagna elettorale chiusa e archiviata. E' il cosiddetto cluster elettorale legato all'evento organizzato dalla Lega il 25 settembre scorso al ristorante Il Tordo. Ci sono già due positivi: il conduttore della serata, che è ricoverato al Santa Maria Goretti, e il parlamentare del Carroccio Francesco Zicchieri che, ieri sera, è stato portato d'urgenza al Pronto Soccorso dopo che uno dei parametri monitorati nei pazienti Covid trattati a casa, era andato sopra la soglia di allarme. Nella notte anche Zicchieri è stato ricoverato


Covid Terracina, il leghista Zicchieri ricoverato al Goretti di Latina

La portata del problema si è capita ieri, anche visivamente, al drive in temporaneo allestito dalla Asl allo stadio Colavolpe. Una coda così si era vista solo quando il Terracina sognava la serie C e schierava in campo Roberto Policano.

NEGATIVI SINDACO E SFIDANTE
Dopo i primi test rapidi sono spuntati già i primi positivi. Ma non il candidato sindaco leghista sconfitto al ballottaggio, risultato negativo proprio come la neo sindaca, prima donna alla guida della città. Nel frattempo però è divampata una polemica tra la Lega e il manager della Asl di Latina, Giorgio Casati. Motivo del contendere: Matteo Salvini e Claudio Durigon devono stare in isolamento? Il caso è esploso dopo l'intervento di Casati, ieri mattina su Radio Capital. Alla serata al ristorante in contrada La Valle, infatti, c'erano anche l'ex vicepremier Matteo Salvini e l'ex sottosegretario Claudio Durigon.

«MEGLIO STARE A CASA»
«Meglio che stiano a casa? - aveva detto Casati, come racconta l'Adnkronos riprendendo la trasmissione radio - questo non vale solo per Salvini e Durigon, ma per tutti. Se non c'è la certezza della negatività, la persona non dovrebbe avere contatti sociali e restare in isolamento. Ci sono delle regole - ricorda Casati - se c'è stato un contatto diretto, con un'esposizione per oltre un quarto d'ora con un soggetto che è stato positivo, soprattutto se in assenza di dispositivi individuali, si deve stare in quarantena. Chiaro che, non essendo a conoscenza del fatto, Salvini si è mosso e ha avuto altri contatti, e quindi, qualora risultasse positivo, probabilmente faranno un drive in a Catania e dovranno screenare qualche migliaio di persone. Sarà lui poi a ricostruire, in caso di positività, i suoi contatti nei 14 giorni precedenti, e nelle Asl in cui si è verificata questa situazione si organizzeranno le attività diagnostiche, come stiamo facendo noi».

LA POLEMICA
Non si è fatta attendere la risposta di Claudio Durigon. «Comprendiamo perfettamente la smania di visibilità del direttore generale della Asl di Latina anche se sarebbe più opportuno, prima di parlare, che si informasse sulle decisioni dei suoi uffici. Così mentre Giorgio Casati pontifica in radio caldeggiando isolamenti per il segretario della Lega e per il sottoscritto per aver partecipato all'evento di Terracina, la Asl di Latina mi scrive per dirmi che non sono sottoposto ad alcuna misura restrittiva. Forse un pizzico di serietà in più farebbe stare più tranquilli i cittadini». Infatti Durigon - che è coordinatore per la Lega a Roma - aveva nel frattempo ricevuto un fax del Dipartimento di prevenzione della Asl pontina che lo informava di «non essere sottoposto a provvedimenti restrittivi di natura contumaciale». Forte di questo aveva comunque l'intenzione di fare il test di controllo per il Covid 19 entro la giornata.
Cos'era accaduto? Lo ha spiegato lo stesso manager della Asl. «Pensavo di essere stato chiaro - ha detto Casati - Non mi occupo né mi devo occupare delle singole persone, Durigon e Salvini sono persone come altre. Tocca al Dipartimento di prevenzione occuparsi dei singoli. Nello specifico ad una verifica la posizione di Salvini (e di Durigon, ndr) è stata riclassificata: non si è trattato di un contatto primario con un positivo e dunque non deve stare in isolamento. Come chiunque, quando si sottoporrà a tampone dovrà restare in quarantena in attesa dell'esito. Ma non lo dico io, lo dicono le regole che applichiamo da mesi».

L'EPILOGO
Quanto alla polemica Casati l'ha ridimensionata: «Se in radio non sono riuscito a spiegarmi me ne scuso - ha detto il manager della Asl di Latina - ribadisco che deve stare in quarantena chi viene classificato come contatto primario e cioè chi rimane accanto a un positivo per più di 15 minuti in un luogo chiuso e senza dispositivi di protezione. In un primo momento Salvini era stato classificato come contatto primario, posizione poi rivista e riclassificata. Tutto qui».

Adesso non resta che aspettare l'esito dei tamponi: chi sarà positivo resterà a casa in isolamento.
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero