Cisterna: orto botanico a scuola per conoscere il territorio e insegnare l'amore per la natura

Orto botanico alla scuola dell'infanzia Rosa Rosaria Tomei di Cisterna di Latina
Un giardino della musica, uno della poesia e un orto. Gli alberi dai...

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Un giardino della musica, uno della poesia e un orto. Gli alberi dai cui legni si ricavano gli strumenti musicali, i fiori e gli ortaggi delle poesie. Le insegnanti della scuola superiore di primo grado “Alfonso Volpi” e dell’infanzia “Rosa Rosaria Tomei” di Cisterna hanno voluto trasmettere ai bambini e ai ragazzi cosa significa “imparare ad aspettare”, “prendersi cura di”, il rispetto e l’amore per la natura e l’ambiente, per educarli a un comportamento virtuoso e per non dimenticare. Il progetto, promosso dalla dirigente d’istituto Nunzia Malizia, è stato presentato dal docente Maurizio Cippitani (ex presidente del WWF) e partecipato dall’insegnante Valeria Scognamiglio. «Il progetto nasce alla Volpi ed è poi stato esteso alla Tomei – spiega la Scognamiglio – per svolgere un’attività pratica formativa socializzante. Ogni pianta ha un cartellino con il nome e un codice QR per poter leggerne le caratteristiche e il progetto, con un semplice click sullo smartphone. Anche in estate gli alberi saranno curati perché la scuola è aperta. L’orto botanico sarà inaugurato lunedì 29». Nel giardino della Volpi sono stati piantati esemplari di acero, ciliegio, abete, cedro e pero. Sono curati dai ragazzi e dai docenti che ogni giorni li annaffiano e li liberano dalle erbacce. «È anche un progetto di inclusione sociale – sottolinea Cippitani – che crea affiatamento tra il gruppo, con valenza scientifica e terapeutica». Nel giardino dell’infanzia sono state invece piantati i fiori citati nel libro della poetessa di Cori, Rosa Rosaria Tomei alla quale è stata intitolata la scuola di recente: un esemplare di bosso, rosa, crisantemo, mimosa, garofano, sambuco e margherite. Anche in questo caso su ciascuna pianta il cartellino con il codice e in più la poesia dedicata. Nell’orto poi crescono gli ortaggi citati nel libro della poetessa (fragole, insalata, zucchini, pomodori, melanzane, bietole) per creare un esplosione di colori e odori, raccontare la storia del territorio, trasformare i luoghi e creare cultura. L’orto (dotato di impianto di irrigazione) è stato vangato e bonificato dai nonni, dagli zii e dalle mamme. Le fragole sono pronte. 
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Il Messaggero