Cimitero, spunta il primo regolamento firmato nel 1938 a Littoria

Cimitero, spunta il primo regolamento firmato nel 1938 a Littoria
Quindici pagine scritte a macchina e firmate dal commissario prefettizio di Littoria. Era il 1938 quando fu formalizzato il primo regolamento del cimitero comunale. Si tratta...

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Quindici pagine scritte a macchina e firmate dal commissario prefettizio di Littoria. Era il 1938 quando fu formalizzato il primo regolamento del cimitero comunale. Si tratta della deliberazione podestarile numero 794 del 31-12-1938, Regolamento Polizia Mortuaria Comune di Littoria. Un atto che oggi potrebbe apparire soltanto di interesse storico, ma forse non è esattamente così.


Il Comune e la società Ipogeo sono da tempo coinvolte in un contenzioso giudiziario per alcuni aspetti (e costi) legati alla gestione del cimitero di Latina. E quel regolamento del 1938 potrebbe dire molto sui motivi del contendere, innanzitutto sulla durata delle concessioni. All'epoca, infatti, la sepoltura veniva considerata priva di scadenze, dunque perpetua. Un principio messo in discussione nel corso del tempo, specialmente in concomitanza con l'affidamento dei cimiteri alla gestione privata o mista. L'Unione Europea nei primi anni duemila, indicò un termine di 60 anni per le concessioni che, scaduto tale periodo, dovevano essere rinnovate. La natura e le caratteristiche delle concessioni cimiteriali sono da tempo controverse, a livello nazionale, in particolare per quanto attiene alla durata del rapporto. Il nodo da chiarire è se, a fronte di una concessione cimiteriale perpetua, l'amministrazione o il gestore privato abbiano o meno il potere di disporne la modifica, mediante la previsione di un termine di durata, oltre il quale la concessione deve essere rinnovata.

E' questo uno dei tanti nodi legati alla gestione del cimitero di Latina, al centro di un contenzioso tra Ipogeo e Comune di Latina, che riguarda anche altri aspetti. Le associazioni dei consumatori, Codacons in testa, contestano la durata delle sepolture che potrebbe essere ridotta, arrivando a 30 anni. Evidente l'interesse economico che spinge il privato verso l'abbassamento del termine: ogni rinnovo prevede il pagamento di un canone che, moltiplicato per tutte le sepolture ritenute scadute, porta a un totale piuttosto considerevole.

La novità è che il Comune potrebbe invocare la legittimità del regolamento del 1938, almeno in alcune delle sue parti che potrebbero non essere superate dalla copiosa normativa successiva. Si tratta, per adesso, soltanto di ipotesi visto che non risultano atti formali in tal senso, ma c'è un dato che fa riflettere: l'intero regolamento del 1938 è stato recentemente pubblicato sul sito web ufficiale del Comune di Latina su richiesta del settore Lavori Pubblici. Per quale motivo? Di certo non per interesse storico, ma forse proprio per ribadire l'esistenza del regolamento stesso, formalmente mai abrogato. Almeno da quanto risulta dall'esame delle carte disponibili.

«Se fosse così - commenta il Codacons di Latina - avremmo una serie di conseguenze di particolare importanza nei confronti delle tante richieste cui i cittadini sono sottoposti da parte di Ipogeo. Quante pretese cadrebbero nel vuoto? A cominciare dalla durata delle concessioni che nel regolamento si legge essere perpetue, a fronte dei 30 anni che pretende Ipogeo. Riflessi pesanti anche sulla causa milionaria tra Ipogeo e Comune, sulla modulistica in uso, sul regolamento adottato da Ipogeo e in contrasto in svariati punti con quello del 1938 e quello successivo del 2008 emesso dall'amministrazione».


Marco Cusumano
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Il Messaggero