Cimitero di Latina, concessioni scadute: avvisi certificati affissi sulle tombe

Cimitero di Latina, concessioni scadute: avvisi certificati affissi sulle tombe
Sabato mattina la Ipogeo è tornata alla carica. La ditta che ha in gestione il cimitero del capoluogo sabato mattina ha affisso su cenitnaia di loculi un biglietto giallo...

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Sabato mattina la Ipogeo è tornata alla carica. La ditta che ha in gestione il cimitero del capoluogo sabato mattina ha affisso su cenitnaia di loculi un biglietto giallo con cui «convoca» i i familiari del defunto titolari del contratto «per comunicazioni urgenti in merito alla concessione scaduta».



Viene specificato che si tratta di una «Affissione certificata» con la data in cui è stato posizionato l’avviso e che «l’originale è depositato presso l’ufficio concessione loculi», facendo chiaramente intendere che si tratta di una formale messa in mora per tutti colo che hanno stipulato un contratto di concessione prima dell’entrata in vigore - nel 2008 - del regolamento sottoscritto dal Comune e dalla società al momento dell’approvazione del projerct financing con cui si affidava alla società la realizzazione della parte nuova del cimitero e la gestione dell’intero complesso.

La norma "capestro"
All’articolo 36 del regolamento viene infatti specificato che tutti coloro che hanno stipulato un contratto antecedentemente all’entrata in vigore delle nuove regole sottoscritte da Comune e privato nel 2008,  sono comunque soggetti alle nuove norme e dunque non sono più titolari di una concessione perpetua o novantennale, bensì - dopo 30 o 60 anni (in caso di loculi sociali o loculi a “cantera”) o di 90 anni per le cappelle - devono rinegoziare e ripagare la concessione.

La battaglia
Malgrado le diffide del 2017 fatte dal Codacons, oggi la Ipogeo evidentemente torna alla carica: l’avviso certificato affisso sulla lapide infatti è uno dei modi stabiliti dalla normativa per raggiungere i titolari della concessione, ed è uno dei passaggi che secondo il gestore consentirà al privato di poter tornare in possesso del loculo. «Nel caso di disinteresse dei familiari o non rintracciabilità degli stessi - recita infatti il regolamento - il “Gestore” procederà d’ufficio alla riduzione della salma i cui resti saranno deposti nell’ossario comune e alla rassegnazione della sepoltura a chiunque ne faccia richiesta».

La polemica

E’ chiaro che questa mossa scatenerà nuove polemiche perché non fa certo piacere a chi ha un defunto sepolto da decenni al cimitero che corre il rischio di vederlo spostato nell'ossario. E' un problema che nessuno è finora riuscito a risolvere e decine di famiglie latinensi hanno alla fine deciso di pagare per non correre questo rischio. «L’unica strada possibile per il Comune - spiega l’assessore Ranieri - è rinegoziare l’intero piano economico e finanziario per la gestione del cimitero, perché nessuno ha impugnato all’epoca quel regolamento e i diritti appaiono consolidati. Ci riserviamo però la nomina di un avvocato specializzato per trovare una soluzione».
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Il Messaggero