Dallo street food alla raccolta di cibo: così due ragazzi aiutano le famiglie in difficoltà a Latina

Dallo street food alla raccolta di cibo: così due ragazzi aiutano le famiglie in difficoltà a Latina
Quasi quaranta consegne in appena 24 ore, decine di richieste di aiuto e oltre 50 persone pronte a dare una mano a chi ne ha bisogno. La solidarietà scavalca i canali...

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Quasi quaranta consegne in appena 24 ore, decine di richieste di aiuto e oltre 50 persone pronte a dare una mano a chi ne ha bisogno. La solidarietà scavalca i canali istituzionali e corre anche su strade parallele, spesso grazie all'impegno dei cittadini. Come nel caso di Marco Moliterno e Anxhela Troplini, una coppia di giovani di Latina che normalmente gestisce un'attività di Street Food in giro per il Nord Italia.


«L'attività è ovviamente ferma - racconta Marco - e così abbiamo deciso di impegnarci per aiutare chi non ha neanche la possibilità e i mezzi per fare la spesa». I due ragazzi hanno così sfruttato l'enorme potenza dei social aprendo il gruppo Facebook Emergenza Cibo Latina (indirizzo www.facebook.com/groups/511406049536949) al quale hanno aderito oltre 2.500 persone in un giorno.

«L'idea - continua Marco - è creare una rete tra donatore e richiedente. Io faccio da intermediario, prendo le richieste di chi ha bisogno e le pubblico indicando la zona della famiglia bisognosa. Quando le persone si propongono per donare cibo io le contatto in privato, chiedo se possono svolgere la donazione in 24 ore. Se è possibile do numeri di telefono e l'indirizzo del richiedente. Loro si mettono d'accordo su cosa può essere più urgente e su come e quando effettuare la consegna. Se il donatore non può consegnare perché non ha una macchina disponibile, interveniamo noi con la nostra auto che esce due volte al giorno, ritiriamo dai donatori e consegniamo ai richiedenti»

Il lavoro però non finisce qui. «Dopo le consegne - racconta Marco - chiediamo un feedback sia al donatore che al richiedente per verificare che tutto sia andato a buon fine, che non ci siano problemi. Inoltre chi ha chiesto aiuto una volta rimane in lista viene contattato nei giorni successivi per sapere se ha ancora bisogno di aiuto e gli viene assegnato un donatore diverso dal precedente». 

I numeri, considerando che il servizio è appena partito, sono notevoli: circa 40 consegne in un giorno. «L'85% delle consegne - spiega Marco - vengono effettuate dai donatori direttamente, una volta ricevuto il contatto da parte nostra».

Chi chiede aiuto? «La maggior parte delle richieste viene da nuclei familiari di 4/5 persone, con difficoltà notevoli». I donatori che escono di casa preparano l'autocertificazione indicando l'indirizzo del richiedente come luogo di destinazione e scrivendo sul modulo che si tratta di donazione di beni di prima necessità. 


Dopo la consegna le persone che avete aiutato cosa vi dicono? «Scrivono grazie fino a consumarsi le dita sui tasti! Abbiamo una lista generale di donatori da cui attingiamo se non troviamo nessuno per una specifica zona. Il disagio è tanto, c'è gente che piange e che si vergogna: due signore hanno detto che avevano bisogno, ma poi hanno chiamato dicendo che il marito lo aveva saputo e non vuole perché si vergogna. Noi accettiamo le decisioni ovviamente, ma invitiamo a richiamare se cambiano idea. Una signora ci ha detto che le bastava pane e acqua, ovviamente abbiamo cercato di indirizzare il donatore che poteva fare una buona spesa perché era evidente che non avesse nulla in casa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero