La neosindaca Celentano: «In giunta voglio solo competenza»

Una donna sola al comando. È questa l'impressione che ti dà Matilde Celentano nel suo primo giorno da sindaca di Latina. La mattinata è un po'...

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Una donna sola al comando. È questa l'impressione che ti dà Matilde Celentano nel suo primo giorno da sindaca di Latina. La mattinata è un po' pasticciata con gli orari, la neo eletta deve sbrigare alcune incombenze di tipo familiare, l'incontro previsto per le 12 con il commissario straordinario del Comune - in carica da quando Damiano Coletta lo scorso autunno è stato sfiduciato - e la conferenza stampa a seguire vengono rinviati al pomeriggio o, ipotizza lo staff, al giorno dopo. Poi, nel volgere di un pugno di secondi cambia tutto, Matilde Celentano varca l'ingresso del municipio e raggiunge Carmine Valente, un lungo colloquio interrotto solo per consentire alla neo sindaca di partecipare a una diretta Rai, ma non prima di brindare insieme al prefetto e ai dipendenti della segreteria. Quindi appuntamento ai cronisti per la conferenza stampa nel pomeriggio.

È nella sala intitolata a Rita Calicchia, storica addetta stampa del Comune scomparsa prematuramente, che la sindaca pronuncia parole che non ti aspetti. Con lei solo i "suoi", quelli del suo staff, Stefano Gori e i componenti di ufficio stampa e comunicazione. I vertici dei partiti hanno deciso di lasciare a lei la scena in questo primo giorno da prima cittadina. L'inizio è soft, ringrazia tutti, parla di un risultato oltre le aspettative, ringrazia i candidati, i cittadini, le donne di Latina, dice che saprà conquistare la fiducia di chi non l'ha votata. «Non vi nascondo - sottolinea - che dopo 14 sindaci uomini scrivere il mio nome su quella targa di ottone mi riempie di emozione, la prima donna alla guida della città. È il giorno più bello della mia vita insieme a quello della laurea e del mio matrimonio». Poi aggiunge: «Ho fatto per sei anni la consigliera comunale di opposizione, l'ho fatto in maniera propositiva, quando temi proposti dall'amministrazione Coletta erano condivisibili ho sempre votato a favore senza farmi condizionare, neppure dal mio partito, sono sempre stata libera. Quando mi sono trovata di fronte a un tema che mette al centro la persona, la fragilità o la disabilità, mi sono sempre svincolata dalle dinamiche di partito e ho votato secondo scienza e coscienza. Io - sottolinea - sarò sempre una mente libera».

L'EXPLOIT DELLA CIVICA

Poi si sofferma sul Consiglio comunale, sulla maggioranza schiacciante ottenuta: «Una maggioranza netta, 23 consiglieri, nove di Fratelli d'Italia, che è il mio partito di origine e resta tale, ma adesso rappresento tutto il centrodestra. Quello che però voglio registrare oggi è il grande successo della mia lista civica, la lista Matilde Celentano sindaco, una lista che ho fatto personalmente io, non ho avuto nessuna indicazione, è una lista fatta e voluta fortemente solo ed esclusivamente da me. Pensavamo potesse arrivare all'8-10%, ma mai al 15% con 5 seggi come è successo. Enzo De Amicis, Annalisa Muzio, Francesca Pagano, Emiliano Licata, sono amici che hanno scelto di stare insieme, trasversalmente, per il bene della città. Questa lista, insieme al primo partito che è Fratelli d'Italia, è la vera novità di questo Consiglio comunale, e avrà una particolare identità, perché è una lista trasversale, inclusiva, al di là delle logiche di partito. In questa lista io mi rispecchio, rappresenterà quello che sarò io in Consiglio comunale». A proposito dell'incontro con il commissario Valente sottolinea di aver affrontato una conversazione preliminare sulla situazione del Comune, in particolare ci si è soffermati su Abc, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti, sul problema del centro che non è ancora stato raggiunto dal porta a porta, sul Pef aumentato di 10 milioni di euro, sui progetti del Pnrr e sulle fragilità della macchina amministrativa. «La prima cosa che farò dopo l'insediamento che avverrà giovedì mattina, mentre quello dei consiglieri è previsto per sabato, sarà incontrare i dirigenti del Comune e tutto il personale, lo stesso farò con Abc, per ascoltarli e farli sentire parte integrante di un progetto».

LA FASCIA SU MISURA

La sua sarà una giunta tecnica o politica? «Servono competenze, è indispensabile per risollevare la città, per questo, in particolare per Urbanistica e Bilancio, saranno tecnici di alto profilo, per gli altri influirà il peso dei partiti, le percentuali che hanno ottenuto, ma non mi stancherò mai di dirlo: serve competenza. Mi daranno una rosa di nomi e la nomina la farò io». Quindi il mantra, come lo definisce lei: verde, decoro pubblico e strade, ma anche turismo al Lido. «La gente è stanca di sentirne parlare - dice - e poi da trent'anni non succede nulla, noi il rilancio del Lido lo faremo e lo faremo in maniera seria e concreta. Inoltre ci metteremo subito al lavoro sui progetti relativi ai fondi Pnrr, dobbiamo capire cosa è stato fatto e cosa possiamo fare ancora». Infine una domanda sul suo staff: «Ci stiamo lavorando, i tempi sono stati stretti». Infine una curiosità: «Mi hanno dovuto fare la fascia da sindaco su misura - sorride - quando ho provato quella dei miei predecessori lo stemma invece di arrivare al ginocchio mi arrivava alla caviglia, non sono tanto alta, me l'hanno fatta fare su misura».

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Il Messaggero