Beni trafugati nelle chiese di Gaeta, Minturno e Itri: domani la cerimonia di restituzione

Corredo della statua di San Costanzo (Itri)
Si svolgerà domani pomeriggio all'interno della cattedrale di Santa Maria Assunta in cielo la cerimonia di restituzione di alcuni preziosi beni trafugati dalle chiese...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si svolgerà domani pomeriggio all'interno della cattedrale di Santa Maria Assunta in cielo la cerimonia di restituzione di alcuni preziosi beni trafugati dalle chiese dell'arcidiocesi di Gaeta. Al termine di una messa "riparatrice", concelebrata dall'arcivescovo Luigi Vari e dall'omologo di Rieti Domenico Pompili, i carabinieri dei nuclei di tutela del patrimonio culturale di Napoli e Firenze, consegneranno due reliquiari in legno dorato, asportati il 25 agosto 2002 dalla chiesa “San Giacomo apostolo” di Gaeta, un corredo facente parte della statua di San Costanzo (risalente al XIII secolo) e un reliquiario in argento, asportati il 10 agosto 2016 dalla chiesa di “Santa Maria Maggiore” di Itri, un'acquasantiera ricavata da un capitello marmoreo in stile corinzio, asportata il 1° aprile 1995 dalla chiesa di San Nicandro Martire della frazione Tremensuoli di Minturno. I primi due gruppi sono stati recuperati grazie ad una inchiesta condotta dalla procura della repubblica di Isernia che ha individuato come luogo di scambio i mercatini capitolini ed in particolare quello di "Porta Portese", la seconda, della procura di Lucca, ha consentito di individuare olter 100 beni rubati e rivenduti grazie ad un rigattiere lucchese nei panni del "ricettatore". 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero