Attende oltre sei ore un referto archiviato per errore: nuovo caso al pronto soccorso di Fondi

Attende oltre sei ore un referto archiviato per errore: nuovo caso al pronto soccorso di Fondi
 Una giornata iniziata male a causa di una bruttissima caduta è finita peggio per una signora di 62 anni di Monte San Biagio, vittima di una serie di incredibili e...

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 Una giornata iniziata male a causa di una bruttissima caduta è finita peggio per una signora di 62 anni di Monte San Biagio, vittima di una serie di incredibili e paradossali disservizi sanitari. Arrivata attorno alle 11 all’ospedale “San Giovanni Di Dio” di Fondi, la donna è stata visitata e mandata in radiologia per una lastra ma, a distanza di diverse ore, nessuno sembrava saperne nulla del referto. Alle 17:30, dopo che la signora e i suoi parenti aspettavano una diagnosi da oltre sei ore, pur sapendo che il reparto di radiologia chiude alle 14:00, la tensione è salita alle stelle.


La dottoressa di turno faceva il possibile per capire cosa potesse essere successo, le telefonate fioccavano, ma il responso del medico era come scomparso. È stato necessario attendere ancora un po’ per scoprire che il referto, dopo la lettura, era stato semplicemente archiviato e non rispedito al pronto soccorso. Le condizioni della donna, intanto, sembravano peggiorare. Quando dopo un’ attesa estenuante è emerso che la paziente doveva essere trasferita al “Fiorini” ma che per l’ambulanza bisognava aspettare altre due ore, i familiari senza esitazioni hanno firmato e portato la donna a Terracina in auto. Una corsa contro il tempo perché la 62enne aveva bisogno anche di essere poi trasferita al Santa Maria Goretti di Latina entro le 20:00 per essere visitata da un chirurgo maxillo-facciale e da un otorino.

Il risultato? La frattura, non immobilizzata a dovere per tempo, è risultata scomposta e la malcapitata signora, dopo un’odissea di oltre 13 ore, è arrivata a casa sfinita. Oltre al danno anche la beffa per i familiari che volevano denunciare l’accaduto ma hanno appreso dai carabinieri che il disguido non poteva essere perseguito penalmente. Non è restata altra opzione, dunque, che quella di scrivere un reclamo alla Asl nella speranza che simili e incresciosi episodi non si ripetano mai più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero