L'ex direttore del Parco del Circeo: «Hai saputo? Abbiamo fatto strike»

L'ex direttore del Parco del Circeo: «Hai saputo? Abbiamo fatto strike»
Il terzo filone dell'indagine riguarda alcuni episodi di turbativa d'asta contestati all'ex direttore dell'ente parco nazionale del Circeo, Paolo Cassola, in...

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Il terzo filone dell'indagine riguarda alcuni episodi di turbativa d'asta contestati all'ex direttore dell'ente parco nazionale del Circeo, Paolo Cassola, in concorso con tre imprenditori.

Il caso riguarda un progetto avviato dal ministero dell'Ambiente che nel 2019 aveva invitato gli Enti Parco nazionali a presentare delle proposte per interventi finalizzati alla «mitigazione e all'adattamento dei cambiamenti climatici». Il ministero aveva intenzione di finanziare una serie di attività che prevedevano il miglioramento dell'efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico nella disponibilità dell'Ente Parco.

Si puntava alla realizzazione di piccoli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e altre iniziative per limitare l'impatto ambientale delle strutture. Il finanziamento ministeriale prevedeva un tetto massimo di 85 milioni di euro da ripartire in quote tra i diversi enti Parco del territorio, sullba base delle proposte presentate secondo una scheda di sintesi della proposta progettuale.

Il Circeo avrebbe potuto ottenere 3,1 milioni di euro, ma era necessaria la compartecipazione di altri enti e per questo furono coinvolti i comuni di Latina, Sabaudia e San Felice Circeo, ottenendo così un auento della quota erogabile fino a 5 milioni di euro.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, Cassola si affidò a tre società per la compilazione delle schede progettuali: RDM Progetti srl; Technologies 2000 srl e Tages SC.

«Ebbene - scrive il giudice Castriota nell'ordinanza - le turbative d'asta contestate a Cassola risultano essere state realizzate in concorso con i titolari delle tre società. Le intercettazioni hanno consentito di evidenziare come gli accordi tra Cassola ei titolari non fossero finalizzati solo alla stesura delle schede progettuali, ma altresì alla stesura dei progetti veri e propri». Il finanziamento per i progetti fu infine ottenuto e Cassola telefonò, il 16 gennaio 2020, a uno degli imprenditori coinvolti esultando: «Come avrai saputo abbiamo fatto strike!».

Ieri, dopo gli arresti, è intervenuto l'attuale presidente dell'Ente Parco Giuseppe Marzano: «Mi sono insediato in qualità di presidente dell'Ente Parco da pochi mesi, e sin da subito ho fatto della trasparenza e della legalità una bandiera, un obiettivo da perseguire costantemente. In attesa di conoscere l'esito delle indagini, esprimo totale disponibilità e massima collaborazione alla Procura, e auspico che in tempi brevi venga fatta chiarezza nell'interesse della collettività, sottolineando che, se le accuse dovessero essere confermate, l'Ente Parco in questa vicenda è parte lesa».

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Il Messaggero