Ha scaricato il revolver contro la moglie: Grazia uccisa da cinque colpi

Forse la crisi economica legata al diffondersi del coronavirus, potrebbe essere questo ad aver scosso la tranquillità della vita di coppia di Calogero Cortese e Grazie...

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Forse la crisi economica legata al diffondersi del coronavirus, potrebbe essere questo ad aver scosso la tranquillità della vita di coppia di Calogero Cortese e Grazie Sicilia, marito e moglie trovati senza vita in una villetta a Fossignano, alla periferia di Aprilia, due notti fa? Resta l'unico mistero. Ieri pomeriggio è stata effettuata l'autopsia sue due cadaveri e sono emersi nuovi particolari. Calogero al culmine di una lite ha afferrato il suo revolver calibro 38, un'arma detenuta regolarmente, e l'ha scaricato contro la contro la moglie, Grazia Sicilia.


L'autopsia
L'esame effettuato dal medico legale Cristina Setacci ha infatti consentito di appurare che la donna è stata uccisa da cinque proiettili che l'hanno raggiunta nel lato sinistro del torace. I proiettili l'hanno letteralmente trapassata andandosi a conficcare nel muro della cucina di Fossignano. Cortese ha lasciato l'ultimo colpo per sé. Si è sparato alla tempia nel corridoio che porta all'uscita dell'abitazione dove i carabinieri l'hanno trovato in un lago di sangue.

Il movente?
I debiti? L'impossibilità di ripartire con l'attività dopo la fine del lockdown? E' questo che lo ha destabilizzato? I carabinieri e il pm marina Taglione non ne sono certi. Stanno scavando nella vita dell'uomo. I telefoni sono stati sequestrati ed è stato dato ordine di acquisire anche le cartelle cliniche dell'uomo che in passato aveva avuto un infarto. Si vuole capire se assumesse farmaci per la depressione. Anche perché la situazione economica non pare drammatica. E' vero il lockdown aveva bloccato l'attività di ambulante, ma i coniugi avevano ripreso a lavorare e tra l'altro la madre versava regolarmente la pensione al figlio. Ecco perché gli inquirenti non sono convinti e continuano a cercare.

Nessuna denuncia
Le uniche cose certe sono che non risultano né denunce per maltrattamenti, né tantomeno accessi al pronto soccorso da parte della donna. Il loro amore, almeno in apparenza procedeva a gonfie vele. Lo sostengono anche alcuni amici, i pochi vicini di via Chiascio dove vive la madre di lui e così raccontano anche i parenti. Ma così si raccontavano anche Calogero e Grazia sui loro profili Facebook. Ecco perché i carabinieri della Compagnia di Aprilia continuano a indagare e a scavare nel passato della coppia per capire cosa ha scatenato la furia omicida del commerciante che si è poi tolto la vita.

Raffaella Patricelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero