Covid ad Aprilia, dimesso muore poche ore dopo a casa: denuncia della famiglia, indaga la procura

La corsa in ospedale, la visita, la dimissione con la prescrizione di antidolorifici e poche ore dopo il decesso. Una storia sulla quale adesso farà accertamenti la Procura...

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La corsa in ospedale, la visita, la dimissione con la prescrizione di antidolorifici e poche ore dopo il decesso. Una storia sulla quale adesso farà accertamenti la Procura di Latina, dopo la denuncia dei familiari di un uomo di 60 anni morto nella serata di martedì nella sua casa di Borgo Piave, su strada Sabotino. Aveva accusato forti dolori addominali la sera prima ed era stato accompagnato alla clinica Città di Aprilia da un mezzo dell'Ares 118. In questo periodo, infatti, il Santa Maria Goretti è ospedale Covid, destinato ai pazienti positivi e alle malattie tempo dipendenti come infarto e ictus. Per questo si è deciso di portare l'uomo - che aveva i sintomi di una colica addominale - nella struttura che in questo periodo è punto di riferimento per i casi non Covid e che non siano infarti o ictus. Lì il sessantenne è rimasto alcune ore prima di essere dimesso.

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Alle 10 di martedì, infatti, è stato riaccompagnato a casa. Con l'indicazione dei farmaci che doveva assumere e il consiglio di fare attenzione. I dolori, però, non accennavano a passare e già nel pomeriggio i familiari avevano deciso di chiamare nuovamente l'ambulanza. Un lieve miglioramento ha indotto ad aspettare, poi la situazione è nuovamente peggiorata e c'è stata la chiamata disperata al 118. Si era capito che le condizioni di Johnny Stradello erano molto gravi. All'arrivo i sanitari dell'ambulanza non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo.
Cosa sia accaduto dovrà accertarlo, adesso, l'indagine aperta dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo. Dopo il decesso, infatti, i familiari hanno chiamato la Polizia raccontando il viavai dall'ospedale. Non erano trascorse nemmeno dodici ore dalla dimissione avvenuta al Città di Aprilia.

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A quel punto il magistrato ha deciso che la salma andava messa a disposizione per ulteriori accertamenti e oggi dovrebbe svolgersi l'esame autoptico o almeno la ricognizione esterna del cadavere. L'ipotesi più accreditata è che l'uomo sia stato colto da un infarto. Andrà verificato adesso quali esami sono stati svolti e cosa hanno scritto i medici del pronto soccorso di Aprilia sul referto, soprattutto se quei dolori addominali possano essere in qualche modo riconducibili a sintomi che potevano far pensare a un infarto oppure si tratti di patologie non correlate.
L'uomo era cresciuto in Venezuela con i genitori prima di tornare a Latina, dove stava trascorrendo le festività natalizie con i familiari. Un periodo che, purtroppo, si è concluso con una tragedia sulla quale - adesso - si aspetta di conoscere la verità.

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