Anche 8 pontini sulla nave bloccata a Civitavecchia per il Coronavirus: il racconto

I turisti della Costa Smeralda mentre fanno colazione, in attesa dello sbarco previsto questa mattina per le 8:30
C'erano anche cinque passeggeri di Fondi, un uomo di Lenola e una coppia di Sperlonga sulla nave da crociera rimasta bloccata oltre 24 ore a Civitavecchia per la presenza di...

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C'erano anche cinque passeggeri di Fondi, un uomo di Lenola e una coppia di Sperlonga sulla nave da crociera rimasta bloccata oltre 24 ore a Civitavecchia per la presenza di due casi sospetti, poi risultati negativi, di Coronavirus


Impossibilità di scendere a terra, totale mancanza di comunicazioni ufficiali, cabine in un primo momento revocate e informazioni sul temuto contagio apprese solo ed esclusivamente dal web: un giovedì da incubo quello di ieri per gli oltre 7mila passeggeri della Costa Smeralda.

Il racconto di Roberta di Fondi: «In ostaggio per 24 ore senza comunicazioni ufficiali»

«Siamo rimasti dalle 8:30 di ieri mattina alle 17:30 nei punti di aggregazione, pronti per sbarcare - racconta Roberta, madre di due figli di 10 e 5 anni e sfinita da una giornata che sembrava eterna - per 8 lunghissime ore ci hanno detto poco o nulla. Poco prima delle 18 in tanti hanno cominciato a lamentarsi in massa e siamo finalmente riusciti a riavere la cabina anche se, nel frattempo, era stata smarrita una valigia. Attimi di caos quando ci hanno chiesto di firmare una liberatoria, che nessuno ha voluto sottoscrivere, in cui ognuno di noi dichiarava di voler lasciare l'imbarcazione e di essere disposto a tornare nel caso i due turisti cinesi fossero risultati positivi al Coronavirus». 
 

In prima serata, quando in tv e sul web la notizia si era già sparsa, il personale di bordo, ma sempre in via ufficiosa, ha iniziato a comunicare ai passeggeri che, forse, sarebbero potuti scendere a partire dalle 23 ma in tanti, essendo ormai notte fonda, hanno preferito rimanere a bordo. 
 

«Per me e mio marito - prosegue Roberta - naturalmente la preoccupazione maggiore sono stati i nostri figli che sono ancora piccoli e non capivano bene cosa stesse succedendo ma i disagi sono stati pazzeschi anche per gli altri passeggeri. In tanti hanno perso delle coincidenze; la situazione è stata tesissima.
Già da mercoledì ci erano stato comunicato che, al momento dello sbarco, ci sarebbero stati degli accertamenti sanitari ma nessuno era particolarmente allarmato. Poi all'arrivo a Civitavecchia la situazione è precipitata, siamo rimasti quasi 24 in ostaggio ma, soprattutto, nell'inconsapevolezza totale: nulla su cosa stesse accadendo e su cosa sarebbe successo nelle ore successive.
La sfortuna è stata che l'allerta coronavirus è scattata l'ultimo giorno di crociera, motivo per cui i bambini non potevano andare al miniclub e i passeggeri erano senza valigie né cabine. Una sequenza di disagi che, sicuramente, ci lascerà un amaro ricordo».

Insomma, un autentico colpo di coda di quella che doveva essere, e che fino ad un certo punto è stata, una crociera da sogno

 

Passeggeri salvi ma ora è allarme Coronavirus a Roma

Mentre i 7mila passeggeri in queste ore stanno lentamente sbarcando (nella foto il momento della colazione in attesa dello sbarco previsto per le 8:30), il Coronavirus continua a diffondersi alla velocità della luce ormai in tutto il mondo. Roma compresa dopo il caso del Grand Hotel Palatino di via Cavour: i due turisti cinesi sono infatti risultati positivi al Coronavirus e sono in isolamento all'ospedale Spallanzani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero