Ammanchi, due dipendenti di Acqualatina nei guai

Ammanchi, due dipendenti di Acqualatina nei guai
Acqualatina, la società che gestisce il servizio idrico in provincia di Latina e nell'ambito territoriale numero 4 ha sospeso un dipendente e ne ha messo un altro sotto...

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Acqualatina, la società che gestisce il servizio idrico in provincia di Latina e nell'ambito territoriale numero 4 ha sospeso un dipendente e ne ha messo un altro sotto inchiesta dopo aver scoperto un ammanco nei conti. «Tranquilliziamo subito gli utenti e le amministrazioni locali, parliamo di cifre che non incidono in alcun modo sui bilanci» spiegano dalla società che è guidata dall'amministratore delegato Marco Lombardi e dal presidente Michele Lauriola. Sono tre i procedimenti disciplinari aperti circa un mese fa nei confronti di due dipendenti, ma la cautela e il riserbo sono massimi. «La scoperta è il frutto di una iniziativa autonoma della direzione aziendale, questo vuol dire che le nostre procedure e gli allert stanno funzionando» dicono dalla spa.

Tutto è cominciato, come detto, un mese fa. «Al momento non c'è ancora nulla di certo. Possiamo confermare solamente che da più di un mese stiamo approfondendo alcuni casi che ci hanno portato al momento ad adottare un provvedimento disciplinare nei confronti di un dipendente che è stato sospeso e sono in corso altre due procedure di accertamento» spiegano i vertici societari. La scoperta è stata fatta durante i controlli di routine. Su una pratica è scattato un allert, a quel punto secondo le procedure previste è scattata una contestazione formale nei confronti del responsabile della pratica e all'esito di una prima verifica è scattato il provvdimento disciplinare. Ora il dipendente potrà fornire chiarimenti e a quel punto si prenderà una decisione. Da quello che si intuisce rischia il licenziamento.
Difficile però al momento quantificare le cifre del danno subito da Acqualatina, perché sono immediatamente scattate le verifiche su decine di altre pratiche. «Sono controlli ad ampio spettro - chiariscono dalla società - e ci vorrà un po0' di tempo per avere un quadro chiaro. Per il momento siamo andati indietro di qualche mese e sono emerse altre due pratiche sospette. Ma dobbiamo continuare». Sarà necessario andare indietro nel tempo, forse anche di anni per poter quantificare il danno.

«La cosa che ci preme sottolineare è che quanto abbiamo messo in campo proprio per evitare problemi di questo genere sta funzionando. Abbiamo controlli interni, i controlli dei fornitori e siamo una delle poche aziende del territorio ad essere certificata Iso 37001» spiega l'amministratore delegato Marco Lombardi. Ovvero una certificazione messa a punto sulla base delle best practice internazionali proprio con lo scopo di «ridurre i rischi e i costi legati a possibili fenomeni corruttivi». «E' chiaro - ribadiscono dalla società - che quando trovi un buco lo chiudi e migliori il sistema per evitare che il problema si riproponga, tutto è sempre migliorabile ed è quello che stiamo facendo».

Il caso è finito anche in Procura, Acqualatina ha già presentato un esposto in via Ezio chiedendo ai magistrati di verificare l'esistenza di aspetti di rilevanza penale. Su questo però la società si limita a dire che «come già accaduto in passato daremo la nostra massima collaborazione all'autorità giudiziaria». Il caso però è spinoso. Ci sono alcuni utenti che dovevano pagare alcune migliaia di euro di consumi idrici e non lo hanno fatto risultando comunque in regola. Al momento si parla di migliaia di euro, forse decine di migliaia, ma Acqualatina vuole quantificare con certezza il danno subito. Per questo i controlli andranno avanti.

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Il Messaggero