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Al lavoro giorno e notte per rimuovere acqua, fango e detriti da case, garage, strade ed edifici pubblici e aiutare la popolazione dell’Emilia Romagna a riemergere dal disastro ambientale che l’ha travolta nel giro di poche ore. Nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna infatti, è caduta la quantità di pioggia che ci si aspetterebbe in tre mesi, mettendo così in ginocchio ben 43 città in un territorio molto ampio. Anche l’associazione di Protezione Civile CB Rondine Odv di Aprilia – Anpas si è unita ai soccorsi partiti da tutta Italia, inviando quattro volontari. Gli stessi volontari, Marcello, Antonino, Loris e Dario, a settembre scorso erano già stati a Senigallia per l'esondazione del fiume Misa. “La situazione che abbiamo trovato qui è peggiore: ci sono intere città sotto il fango e completamente isolate”, racconta Marcello della CB Rondine, che insieme ai colleghi sta lavorando ininterrottamente da venerdì mattina. 14 vittime, 36mila evacuati, 23 fiumi esondati, 250 frane, intere città rimaste senza corrente né viveri, scuole chiuse: è ancora da aggiornare il bilancio di questa catastrofe ambientale, ma si contano già danni da miliardi di euro. Un disastro che pone ancora una volta l'attenzione sulle conseguenze del cambiamento climatico, ma anche sul rischio idrogeologico, sull'azione impattante dell'uomo sul territorio e sulla prevenzione che ancora non è abbastanza. A Faenza i volontari apriliani hanno lavorato tutto il giorno di venerdì per spalare il fango dalle case, al fianco di tanti altri volontari e dei residenti della zona. “In queste ore faticose tutti danno il massimo. I cittadini stanno dimostrando una forza e una resilienza ammirevole, nonostante i danni siano enormi loro resistono e non si abbattono”. Il maltempo però non sta dando respiro, è stata infatti confermata l’allerta rossa anche per il weekend e le operazioni di soccorso si fanno sempre più difficili.
AL LAVORO GIORNO E NOTTE. "TUTTI DANNO IL MASSIMO"
“Venerdì sera poi ci hanno dirottato con urgenza a Ravenna: qui stiamo lavorando senza sosta da venerdì all’una di notte: la nostra motopompa idrovora da 10mila litri al minuto, insieme ad altre 9 pompe idrovore, è sempre in azione per rimuovere l’acqua che ha sommerso l’area del consorzio di bonifica di Ravenna.
Il Messaggero