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Si è concluso con otto condanne per complessivi 52 anni e sette mesi di carcere il processo di appello per “Alba Pontina” a carico dei componenti del clan Di Silvio che hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario. Nel pomeriggio di oggi i giudici della Corte di appello di Roma hanno letto la sentenza confermando l’impianto accusatorio dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia e la richiesta del Procuratore generale.
Il capo famiglia Armando Lallà Di Silvio è stato condannato a 20 anni di carcere; la moglie Sabina De Rosa a 13 anni e quattro mesi; Francesca De Rosa a 2 anni e nove mesi; Genoveffa Di Silvio a 4 anni; Angela Di Silvio a 5 anni; Giulia Di Silvio un anno e nove mesi; Tiziano Cesari a 2 anni e cinque mesi; infine Federico Arcieri a 3 anni e quattro mesi.
I componenti del clan criminale di Campo Boario erano chiamati a rispondere a vario titolo di associazione di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, violenza privata, favoreggiamento, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reati elettorali. Le condanne sono lievemente inferiori a quelle inflitte dal Tribunale di Latina con la sentenza di luglio 2021. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luca Giudetti, Oreste Palmieri, Angelo Palmieri e Emanuele Farelli. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni.
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Il Messaggero