Mozione bipartisan in Regione per l'aeroporto a Latina: «Si può e si deve fare»

L'aeroporto "Comani" di Latina Scalo
«L'aeroporto a Latina si può e si deve fare». Ne è convinto il capogruppo di Forza Italia  in Consiglio regionale del Lazio, firmatario, insieme...

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«L'aeroporto a Latina si può e si deve fare». Ne è convinto il capogruppo di Forza Italia  in Consiglio regionale del Lazio, firmatario, insieme al collega del Pd, Enrico Forte, di una mozione che «impegna il presidente Nicola Zingaretti e la sua giunta a porre in essere ogni iniziativa e azioni necessaria volta ala realizzazione di un terzo aeroporto regionale, utilizzando la struttura già esistente a Latina».


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Di aeroporto civile presso l'attuale struttura militare di addestramento del Comani di Latina Scalo se ne parla, a più riprese, da ormai 15 anni ma, secondo Forte e Simeone, ora «c'è l'urgenza di dare una spinta al rilancio economico di questa provincia, resosi ancora di più necessario con la crisi aggravata dall'emergenza Covid. Pur appartenendo a forze politiche diverse, da sempre abbiamo sostenuto la stessa battaglia tesa al potenziamento della rete infrastrutturale del territorio pontino. A tal proposito consideriamo la zona di Latina ideale per poter ospitare il terzo scalo aeroportuale, viste anche le criticità esistenti nei siti di Fiumicino e Ciampino». Da un punto di vista tecnico, i due consiglieri regionali pontini osservano che «l'attuale scalo militare può vantare la particolare prossimità la ferrovia, e la frequenza dei treni per Roma ha un tempo di percorrenza minimo (30 minuti). Gli interventi necessari sullo scalo sarebbero minimi e fattibili in tempi brevissimi: l'adeguamento della pista per circa 500 metri anche per un uso commerciale richiederebbe una spesa sostenibile». Da un punto di vista economico, infine, «garantirebbe la valorizzazione di aree come il Mof o l'Intermodale, come pure l'intero polo chimico-farmaceutico del nord pontino; ne trarrebbe beneficio anche il turismo locale, veicolando l'afflusso di turisti verso le strutture ricettive locali, attraverso l'adozione di pacchetti vantaggiosi sul piano economico. L'area pontina d'altronde può già contare su un radicato sistema ricettivo, in virtù delle presenze numerose di villeggianti durante la stagione estiva, tali da raggiungere picchi di 2,5 milioni di persone».
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Il Messaggero