Adottano una tigre bianca per salvarla da morte certa

Adottano una tigre bianca per salvarla da morte certa
Cucciola di tigre bianca cresce nell'aia. Ha tre mesi, pesa 25 chili e si chiama Khalisi: vive a Latina da pochi giorni, adottata da Elisabetta Bizzarro e Walter Martini,...

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Cucciola di tigre bianca cresce nell'aia. Ha tre mesi, pesa 25 chili e si chiama Khalisi: vive a Latina da pochi giorni, adottata da Elisabetta Bizzarro e Walter Martini, circensi doc, da anni residenti in una zona di campagna del capoluogo pontino dove insiste il quartier generale del Circo Città di Roma di Elio Bizzarro.


La piccola di casa, trattata come una principessa, è da incanto: «Siamo andati a prenderla in Francia spiega Walter da una amica (anche lei circense, ndr) che non poteva tenerla. Siamo tutti in difficoltà da quando è scoppiata la pandemia Covid e cerchiamo sempre, in questo ambiente, di aiutarci l'uno con l'altro». Khalisi a Latina si è già ambientata e segue passo passo la sua nuova mamma, Elisabetta. «Ci amiamo a vicenda e lei è una cucciola che ha bisogno di me», afferma stringendo in mano il biberon dell'ultima poppata. «Ancora è troppo piccola per tenerla con le altre tigri, ma ha già fatto conoscenza suscitando un dolce interesse», aggiunge Elisabetta.
Nel quartiere generale dei Bizzarro vivono in tutto sette famiglie e con esse altre due tigri adulte, quattro leoni, quattro alligatori e ben sette cavalli. In particolare gli equini sono dell'addestratore Shane Smart, cognato di Elisabetta. I circensi e i loro animali non si esibiscono dallo scorso inverno. La prima tournée saltata per colpa del Coronavirus fu a Tunisi dove gli animali del Circo Città di Roma di Elio Bizzarro rimasero bloccati per settimane. Poi grazie a una rete di solidarietà e collaborazione internazionale felini, cavalli e grandi rettili riuscirono a tornare a Latina in pieno lockdown.
Le difficoltà che le sette famiglie del circo affrontano sono tutt'ora notevoli. Perché adottare, in queste condizioni di ristrettezza economica, un'altra bocca da sfamare come quella della cucciola di tigre bianca? «Perché dove mangiano in sette mangiano anche in sette e mezzo», risponde Walter. «Khalisi è stata strappata da morte certa, per un'inaspettata reazione della madre tigre che ha rifiutato la cucciolata, spiegano i coniugi Elisabetta e Walter, aggiungendo che per loro (circensi) gli animali sono le loro braccia. «E poi afferma Elisabetta quando uno perde il lavoro e ha difficoltà ad arrivare a fine mese che fa regala il cane o il gatto? Ecco, vorrei che si riflettesse su questo».
Per sfamare un leone servono dai cinque ai dieci chili di carne al giorno. Walter va ai negozi all'ingrosso e cerca di assicurare polli già macellati al minor prezzo possibile, favorito dal grande quantitativo d'acquisto. Le preoccupazioni sono tante, ma il Circo continua a ricevere solidarietà. Il gruppo di circensi è seguito costantemente dall'ufficio Migrantes della Diocesi di Latina. L'altro ieri anche il vescovo Mariano Crociata si è recato al quartier generale per portare loro una parola di conforto. E una mano la dà anche la Coldiretti. Nella proprietà privata, tra le colture alle porte del capoluogo pontino, gli artisti circensi, intanto, continuano a provare gli spettacoli per non farsi trovare impreparati nel momento in cui il virus sarà sconfitto per sempre, «con l'augurio - confidano - che ciò avvenga nel più breve tempo possibile».

Rita Cammarone
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Il Messaggero