Latina, referendum sull'acqua pubblica: il comitato di Aprilia scrive a Mattarella

Alberto De Monaco
LATINA - Hanno scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere il rispetto dell'esito del referendum sulla gestione pubblica dell'acqua. A dieci...

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LATINA - Hanno scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere il rispetto dell'esito del referendum sulla gestione pubblica dell'acqua. A dieci anni dalla sua costituzione, il comitato cittadino "Acqua pubblica" di Aprilia ha voluto festeggiare la ricorrenza scrivendo a Mattarella "anche in qualità di ex componente della Corte Costituzionale", per richiamare l'attenzione di Mattarella "sul rispetto sostanziale e non formale degli esiti referendari del 12 e 13 giugno 2011". Il presidente del comitato, Alberto De Monaco, ricorda come: "Eravamo tanti, di differenti orientamenti politici, ma siamo andati a votare per esercitare un atto di democrazia diretta. Il voto referendario infatti è l’unica e l’ultima possibilità che resta ai cittadini per indicare al legislatore quali leggi si vogliono o non si vogliono". Dal comitato ricordano che "se si abroga parte della legge che prevede l’adeguata remunerazione del capitale investito nella gestione del servizio idrico, vuol dire che i cittadini non vogliono leggi in quella direzione. Se si abroga una legge che obbliga alla privatizzazione della gestione del servizio idrico vuol dire che i cittadini non vogliono leggi in quella direzione". Tutto inutile, perché "Con il DL70/2011, il d.P.C.M del 20 luglio 2012 ed il nuovo metodo tariffario formulato dall’Autorità energia elettrica, gas e sistema idrico è stata reintrodotta l’abrogata remunerazione del capitale investito (profitto sull’acqua) sotto mentite spoglie.Le norme dello “Sbocca Italia” e la prossima riforma della pubblica amministrazione, aggirando ancora una volta la volontà popolare, limitano ampiamente la possibilità per gli enti locali di gestire il servizio idrico attraverso enti strumentali". Da qui l'appello al Presidente affinché voglia garantire l'esito del referendum.
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Il Messaggero