Abusi sessuali dal bidello, il racconto della vittima

Abusi sessuali dal bidello, il racconto della vittima
I primi approcci con l'offerta di un caffè e di una merendina, poi a distanza di qualche giorno un approccio fisico, la mano sulla spalla e una serie di palpeggiamenti...

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I primi approcci con l'offerta di un caffè e di una merendina, poi a distanza di qualche giorno un approccio fisico, la mano sulla spalla e una serie di palpeggiamenti sul seno e nelle parti intime durante la lezione di educazione fisica, poi il tentativo di baciarla nel bagno dove l'aveva seguita. È un racconto preciso quello che la ragazzina vittima di abusi sessuali da parte del bidello della sua scuola ha fatto ieri in sede di incidente probatorio davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, che in questo modo ha voluto ascoltare di persona la vittima e raccogliere una ulteriore prova a carico dell'operatore scolastico accusato di violenza sessuale aggravata. I fatti risalgono al 2019 quando la vittima aveva appena 13 anni e frequentava una scuola media del capoluogo pontino. Una vicenda traumatica al punto tale che lei, oggi 16enne, aveva rivelato qualcosa soltanto ad un compagno di classe che però l'aveva presa in giro così per tre anni non ha confessato a nessuno quanto le era accaduto e soltanto a distanza di tempo, anche con l'aiuto di una terapeuta, ha trovato il modo di dirlo ai genitori e denunciare il 65enne finito agli arresti domiciliari il 12 ottobre scorso e sospeso dal servizio pubblico.

Ieri mattina, nell'aula di fianco a quella della Corte d'assise in modalità protetta come prevede la legge, ha raccontato tutto al magistrato: accanto a lei c'erano la mamma, la psicoterapeuta che l'ha seguita in questi anni e l'avvocato Francesco Manchisi. Un racconto difficile ma che comunque l'adolescente ha saputo affrontare con una certa serenità, ripercorrendo i diversi episodi che vengono contestati al 65enne operatore scolastico e confermando gli approcci e gli abusi sessuali nei suoi confronti. La sua testimonianza, alla quale ha assistito anche il sostituto procuratore Marco Giancristofaro titolare dell'inchiesta, ora è agli atti del procedimento. Al bidello, assistito dagli avvocati Matteo Restante e Daniele Giordano. Nel frattempo sono stati revocati i domiciliari ma nei suoi confronti il giudice ha stabilito l'obbligo di non avvicinarsi all'abitazione della ragazza, né alla scuola da lei frequentata e resta in vigore la sospensione dal servizio.

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Il Messaggero