«Alzati e cammina». Non c'entra la parabola della resurrezione di Lazzaro narrata nel Vangelo. No, questa è la realtà e la buona notizia arrivata a...
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IL QUADRO
Tutto questo avviene in una situazione in cui il personale del reparto continua a essere ridotto ai minimi termini. «La direzione aziendale e quella sanitaria conoscono e seguo da vicino e con grande sensibilità il problema - spiega Franco». L'avviso pubblico è pronto ma ancora non viene pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione che ha i tempi della burocrazia, mentre a neurochirurgia restano 6 medici in servizio, uno esentato dai turni, e tre di questi a giugno saranno senza contratto perché scade e non si sa ancora se verrà rinnovato o meno. Nonostante queste criticità Franco - che da un anno e mezzo guida il reparto come facente funzioni, dimostrando di essere all'altezza del compito affidato- e la sua équipe, dall'inizio dell'anno a oggi hanno eseguito già 100 interventi sia dal punto di vista cerebrale sia da quello spinale, come dimostrano i due casi dei quali si è parlato prima.
Il tutto con le carenze esistenti, alle quali si aggiunge l'unica che costringe ancora a mandare qualche paziente a Roma: l'assenza di un neuronavigatore. Il macchinario - in fase di acquisizione - consente di intervenire su lesioni cerebrali profonde per le quali ancora oggi i pazienti vengono trasferiti. Averlo, significherebbe azzerare la mobilità passiva.
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Il Messaggero