Zona rossa, negozi aperti: sì a farmacie ed edicole, no ai parrucchieri

Da lunedì le Province autonome di Trento, la Lombardia, l'Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, le Marche, la Puglia, la...

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Da lunedì le Province autonome di Trento, la Lombardia, l'Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, le Marche, la Puglia, la Campania e il Molise​ diventano zona rossa. E perciò diversi negozi dovranno abbassare la serranda.

Bar e ristoranti potranno fare servizio a domicilio e asporto (fino alle 22) ma sarà vietato consumare sul posto. Chiusi anche i centri commerciali (tranne farmacie, parafarmacie, edicole, supermercati al loro interno) non solo nel weekend, ma anche nei giorni feriali o lavorativi.

Restano aperti gli ipermercati, i supermercati, i discount di alimentari, i minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari. Cosi come potranno continuare a lavorare gli ambulanti che vendono frutta e verdura. Restano operative anche le strutture commerciali che distribuiscono fiori, profumi, detersivi, biancheria, confezioni e calzature per bambini e neonati. Stessa cosa per quanto concerne le ferramenta e i negozi di elettronica nonché i negozi per animali e le edicole.  

Sono costretti a chiudere l'attività chi si occupa di servizi alla persona come parrucchieri e barbieri.

Per chi apre resta l'obbligo di mantenere la distanza interpersonale, i locali devono essere puliti almeno due volte al giorno e dev'essere garantito un adeguato ricambio d'aria. 

La fascia rossa è estremamente penalizzante per le attività culturali ma qualcosa sfugge alla chiusura totale che scatterà per musei e mostre. Ad esempio le librerie resteranno aperte. Tuttavia dovranno adottare  precauzioni come il contingentamento degli ingressi. Stesso discorso per le biblioteche che, anche se non tutte potranno consentire al pubblico l’accesso agli scaffali per la scelta autonoma dei libri, continuano a erogare servizi come il prestito con ritiro su prenotazione e, dove previsto, con consegna a domicilio.

Accanto a palestre e piscine che, com’è noto, debbono tenere la serranda abbassata già a prescindere dal colore della zona di riferimento, in “rosso” anche i circoli sportivi che restano chiusi, sia che consentano lo svolgimento di attività all’aperto sia che lo facciano al chiuso.

 

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Il Messaggero