Covid Veneto, 4.800 contagi e 129 morti in 24 ore. Crescono i ricoveri in terapia intensiva

Covid, il Veneto continua a far registrare dati molto alti di contagi e vittime: sono, infatti, 4.800 i nuovi contagi da Coronavirus registrati in 24 ore nella regione governata...

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Covid, il Veneto continua a far registrare dati molto alti di contagi e vittime: sono, infatti, 4.800 i nuovi contagi da Coronavirus registrati in 24 ore nella regione governata da Luca Zaia, per un totale da inizio pandemia che sfonda quota 250 mila, con 253.875 casi. Lo riporta il bollettino regionale. Si segnalano da ieri anche 129 decessi, un dato che porta il totale delle vittime da Covid-19 a 6.539.

 

Alta la pressione sugli ospedali

 

Negli ospedali la pressione è costantemente sopra i 3.000 ricoverati (3.033, -15) nei reparti non critici, con un leggero incremento (+4) delle terapie intensive, con 394 pazienti.

 

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Zaia: «Abbiamo rispettato leggi e norme»

 

In Veneto «noi abbiamo fatto tutto ciò che è rispettoso delle leggi e norme» e i morti «sono soprattutto anziani. Perché? Se fosse così facile rispondere avremmo sconfitto il Covid». Lo afferma il presidente della Regione Luca Zaia in un'intervista pubblicata sui quotidiani del gruppo Athesis, L'Arena e il Giornale di Vicenza. «La verità - aggiunge Zaia - è che siamo davanti a mutazioni che possono avere comportamenti che ancora non conosciamo. Poi pesano i comportamenti personali. Si muore di più in Veneto perché siamo rimasti gialli? Ma allora come lo spieghiamo che il Lazio, che è sempre rimasto giallo, ha meno morti?», e aggiunge che «se ci avessero messo in scenario rosso saremmo stati in rosso. Ma non lo decide la politica il posizionamento, bensì i tecnici».

Zaia respinge le accuse di un fallimento del 'modello veneto': «Ci prendiamo cura di tutti i pazienti - puntualizza - abbiamo chiuso meno prestazioni che nella prima fase», e di non aver bloccato la mobilità, veicolo di contagio. «Le regole più stringenti sono state emesse - ricorda - con l'ordinanza 'giallo plus'. Ma stabilito il modello, e l'hanno fatto grandi scienziati, noi siamo chiamati ad applicarlo. O meglio, sono loro che lo applicano ogni venerdì dicendoci in che scenario siamo». Indicando tre obiettivi per il 2021 («Chiudere il Covid, aprire il tavolo delle trattative per l'autonomia e concludere la Pedemontana»), Zaia infine per le scuole ritiene «non prudente» la riapertura a gennaio: «La Prevenzione è al lavoro - conclude - e ci dirà se servono misure».

 

 

 

 

 

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Il Messaggero