Il Mose non entra in funzione perché non viene superata la soglia minima prevista di 130 centimetri e piazza San Marco a Venezia finisce di nuovo sott'acqua. Per il...
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Mose, opera straordinaria: ma il malaffare non si cancella
San Marco, la Basilica rischia
Il Mose funziona, ma per la basilica non basta. Una questione da non ignorare, perché, come sottolinea il procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin, la chiesa non può più sopportare i danni della salsedine. «Ci siamo commossi tutti sabato - spiega al Gazzettino - ma ora va messa in sicurezza l’area marciana». Il progetto presentato dalla Procuratoria è quello di installare, in via provvisoria, delle barriere di vetro a protezione della basilica. «Il nartece va sotto acqua con la marea a 65 centimetri - continua Tesserin - la mia preoccupazione è capire come regolarsi da quel livello ai 130 centimetri in cui si prevede l’innalzamento del Mose. Ad agosto abbiamo avuto per cinque volte l’acqua alta: la parte sommersa non è marginale, è sostanziale». Tesserin, quindi, chiede di accelerare i tempi. «La decisione va presa immediatamente. Quanto ci vorrà? Per la nostra soluzione provvisoria gli esperti ci garantiscono che potrebbero bastare dai tre ai sei mesi». Leggi l'articolo completo suIl Messaggero