Valanga sulla Marmolada distrugge lo storico rifugio Pian dei Fiacconi e una seggiovia

Valanga sulla Marmolada distrugge lo storico rifugio Pian dei Fiacconi
Valanga sulla Marmolada. Una slavina si è staccata ieri dal versante trentino della vetta, distruggendo il rifugio di Pian dei Fiacconi e un impianto sciistico sopra passo...

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Valanga sulla Marmolada. Una slavina si è staccata ieri dal versante trentino della vetta, distruggendo il rifugio di Pian dei Fiacconi e un impianto sciistico sopra passo Fedaia. A quanto risulta non ci sono vittime né feriti: gli uomini del soccorso alpino, infatti, hanno già effettuato una bonifica escludendo che ci siano persone coinvolte. 

La valanga, riportano i media locali, si è staccata fra punta Rocca e punta Penia e aveva un fronte di 600 metri. Ha travolto il rifugio ai piedi della Marmolada nel tardo pomeriggio di lunedì 14 dicembre. A dare l'allarme è stato il pilota di un elicottero che ha visto il rifugio, semisepolto.

Il rifugio, che in queste settimane era chiuso e che si trova a 2.626 metri di quota a monte dell'impianto di risalita, è stato centrato in pieno. Il Soccorso alpino dell'alta val di Fassa ha inviato immediatamente una squadra per verificare che non vi fossero auto nel parcheggio a valle e dunque scongiurare l'eventuale presenza di escursionisti. Constatato che non vi erano auto e che alle forze dell'ordine non risultava nessuna segnalazione di scomparsa, la squadra ha fatto rientro ed è poi ripartita all'alba di stamane per verificare sul posto la situazione, confermando che sembrerebbero non esserci persone coinvolte.

Il gestore: situazione disastrosa

«La situazione è disastrosa, c'è metà rifugio distrutto e metà è da demolire», conferma il gestore del rifugio Pian dei Fiacconi, Guido Trevisan, dopo il sopralluogo di stamane alla struttura. Il rifugio avrebbe dovuto riaprire a breve per la stagione invernale. «Ritengo che il distaccamento si sia verificato probabilmente non ieri ma prima, ma comunque a questo punto non ha nemmeno troppa importanza», aggiunge Trevisan. In un primo momento sembrava che anche il rifugio Ghiacciaio fosse stato investito dalla slavina ma, come spiega lo stesso Trevisan, a seguito di un sopralluogo la struttura parrebbe al momento non aver riportato danni significativi.

 

 

Il precedente del 2014

Non è la prima volta che una valanga danneggia gravemente un rifugio di alta montagna. Nel febbraio 2014 toccò al rifugio Petrarca all'Altissima, importante meta per escursionisti di alta quota tra le val Passiria e la val Senales, in Alto Adige. Già nel 1931 una slavina aveva distrutto la struttura. La scorsa estate sono iniziati i lavori per la ricostruzione del rifugio, che vanta una lunga storia che risale alla fine dell'Ottocento. I lavori, con un investimento da parte della Provincia di Bolzano per oltre 3 milioni di euro, termineranno nel 2023. 

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Il Messaggero