Valanghe killer sulle montagne italiane. Sono tre gli escursionisti morti in poche ore a causa delle slavine che hanno interessato l'intero arco alpino, spazzato nelle scorse...
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L'allarme è scattato poco prima delle 13; sul posto l'elicottero del 118, con un tecnico e l'unità cinofila del soccorso alpino. Lo snowboarder, Daniele Fizzotti di Pray, nel Biellese, è stato trovato dopo una cinquantina di minuti, a sessanta centimetri di profondità. Trasportato in codice rosso all'ospedale di Borgosesia, è morto poco dopo per il grave stato di ipotermia.
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Più o meno alla stessa ora la guida alpina Roberto Ferraris, 49 anni, veniva travolta da una valanga in Valtournanche, nella zona di punta Fontana Fredda, a circa 2.300 metri sopra la frazione Cheneil, in Valle d'Aosta. L'uomo, che faceva parte del Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia, stava facendo scialpinismo da solo quando la valanga si è staccata sotto i suoi piedi, trascinandolo a valle per centinaia di metri. A chiedere l'intervento dei soccorsi la moglie, che lo aspettava a casa, ma i soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
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È una donna altoatesina di 62 anni, invece, la vittima della valanga che l'ha fatta precipitare in un crepaccio roccioso sull'Alpe di Siusi durante una passeggiata con le ciaspole. Il soccorso alpino, allertato dall'escursionista che era con lei, l'ha individuata ed estratta dalla neve in meno di mezzora. Ma era già morta. La lista 'nerà di questa domenica ha rischiato di essere ancora più lunga. Due sciatori sono sopravvissuti alla valanga che li ha travolti sulla Punta Nera del Sorapis, mentre facevano del fuoripista sopra Cortina d'Ampezzo. Uno dei due è riuscito a liberarsi dalla neve e ad aiutare l'altro - che ha riportato la frattura di una gamba - a riemergere.
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Il Messaggero