Sabrina massacrata di botte in casa a Pesaro e uccisa con 10 coltellate: ergastolo al marocchino Safri

Condanna all’ergastolo, così come chiesto dall’accusa, per Zakaria Safri, 38 anni, marocchino, imputato dell'omicidio di Sabrina Malipiero, 52enne cassiera...

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Condanna all’ergastolo, così come chiesto dall’accusa, per Zakaria Safri, 38 anni, marocchino, imputato dell'omicidio di Sabrina Malipiero, 52enne cassiera massacrata di botte e uccisa a coltellate in casa il 13 luglio dell’anno scorso con dieci coltellate. È la sentenza dei giudici della Corte di Assise di Pesaro. Che hanno sostanzialmente accolto la richiesta della accusa, sostenuta dai pm Silvia Cecchi e Giovanni Narbone, escludendo l'aggravante della crudeltà, ma ammettendo quella di avere agito per futili motivi.


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Safri è l'unico imputato: ci sono sue impronte insanguinate in varie parti della casa, è stato l'ultimo ad aver visto viva la donna, la videosorveglianza lo lo ritrae mentre arriva a casa della vittima e poi se ne va con l'automobile di Sabrina Malipiero.

Lui ha sempre negato, sostenendo di essere entrato in casa, di avere visto l'amica agonizzante, con un coltello conficcato in gola e di essersi limitato a toglierlo, per poi fuggire spaventato. Una tesi a cui la Procura non ha mai creduto.

Per l'accusa la morte di Sabrina Malipiero ha «una chiara marca di femminicidio», dato che la vittima aveva rifiutato ripetutamente le avances dell'uomo. Safri non è ritenuto credibile perché prima ha negato, poi ha confessato, per ritrattare successivamente.

Secondo la difesa, rappresentata dagli avv. Gianluca Sanchini e Francesca Biagioli, invece le indagini sono state «lacunose e a senso unico». Per le accuse di rapina di oggetti e droga appartenuti alla vittima, gli atti sono stati trasmessi al pm.
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Il Messaggero