Giulia Cecchettin, trovato il corpo: cosa succede ora? Gli esami del Dna e il nodo del nastro adesivo, cosa sappiamo

Si cerca ancora l'ex fidanzato Filippo Turetta, in fuga da una settimana.

Giulia Cecchettin, trovato il corpo: cosa succede ora? Gli esami del Dna e il nodo del nastro adesivo, come cambia l'indagine
Dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin vicino al lago di Barcis, cambierà l'impostazione dell'indagine, mentre si cerca ancora l'ex fidanzato...

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Dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin vicino al lago di Barcis, cambierà l'impostazione dell'indagine, mentre si cerca ancora l'ex fidanzato Filippo Turetta, in fuga da una settimana. «È chiaro che prima o poi verrà ritrovato, è molto meglio che nel suo interesse si consegni. Abbiamo avuto degli avvistamenti ancora in area montana dopo Cortina però questi aspetti ormai sono marginali», ha detto ad Antenna 3 del Veneto il Procuratore della Repubblica di Venezia, Bruno Cherchi.

Giulia Cecchettin, come cambieranno le indagini ora

«Ciò che ha cambiato l'impostazione dell'indagine - ha spiegato - è il ritrovamento del corpo; quindi adesso faremo tutti gli accertamenti del caso, sarà disposta un'autopsia per accertare esattamente le cause della morte e quindi quegli accertamenti che sono 'tutelatì ed è in questo quadro che ritengo opportuno che ci sia una sua versione dei fatti». Quanto ai reperti trovati nel luogo dell'aggressione, Cherchi non entra nel merito. «Dobbiamo accertare se e a cosa sia servito - ha detto riferendosi al ritrovamento di nastro adesivo - è stato trovato per terra vicino a dove c'era il sangue ma potrebbe essere del tutto non collegabile alle nostre indagini».

La prova del Dna

«È necessario che si facciano gli accertamenti con il Dna - ha spiegato Cherchi - per vedere la compatibilità. Bisogna avere la pazienza di accertare esattamente come sono andati i fatti e quindi anche le modalità del posizionamento della ragazza nell'auto». Anche perché finora tutte le attività «erano dirette alla ricerca, perché si pensava e si sperava che i ragazzi fossero insieme e fossero vivi seppur con un certo coartamento nel trasferimento e nella fuga». Ma ora, aggiunge il procuratore, «le cose sono cambiate e quindi anche l'ottica con cui si guardano tutti gli elementi è cambiata. Su questi particolari è necessario vedere con calma le immagini, che non è che non siano state viste. Ma adesso ripercorreremo tutti gli elementi con i tecnici, medici legali e Carabinieri dei Ris, che faranno gli accertamenti e in non molto tempo si potrà avere un quadro se non definitivo, più completo».

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Il Messaggero