Treviso Mare incidente, morto l'imprenditore Gastone Feltrin: la moto si è impigliata in un cavo spezzato dal maltempo

La scena straziante è accaduta sotto gli occhi atterriti di un'automobilista che seguiva la Harley di Feltrin

RONCADE (TREVISO) - Stava tornando a casa sotto il diluvio in sella alla sua Harley-Davidson, una delle sue passioni. Mancava poco più di un chilometro quando, senza...

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RONCADE (TREVISO) - Stava tornando a casa sotto il diluvio in sella alla sua Harley-Davidson, una delle sue passioni. Mancava poco più di un chilometro quando, senza nemmeno accorgersene, è stato agganciato da un cavo in plastica, di quelli utilizzati per legare le balle di fieno, che gli si è attorcigliato attorno al collo fino a strangolarlo. Una morte assurda quella di Gastone Feltrin, 64 anni, titolare assieme a Renato Masarin della Feltrin+Masarin di via Pralongo a Monastier, azienda che da 30 anni sviluppa, ingegnerizza e produce componenti metallici collaborando con le principali realtà industriali del mondo dell'arredo e del design, come ad esempio Arper, Kartell, Kastel ed Estel. La scena straziante è accaduta sotto gli occhi atterriti di un'automobilista che seguiva la Harley di Feltrin (anche la vettura è stata danneggiata dal cavo), e che ha subito lanciato l'allarme. Ma per l'uomo, all'arrivo dei soccorsi, non c'era già più nulla da fare.

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L'INCIDENTE
L'incidente si è verificato poco dopo le 18, proprio mentre impazzava il maltempo che ha colpito ieri la provincia di Treviso. Il cavo è spuntato all'improvviso all'altezza del ristorante Perché, in via Mezza Brusca, attraversando la Treviso Mare e infilandosi anche in via San Rocco, dalla parte opposta dell'arteria che conduce a Monastier. Feltrin arrivava da Silea e aveva superato da appena 400 metri il punto in cui, all'una di notte di venerdì, si è verificato il tremendo schianto tra un'auto e un furgone in cui sono morte tre persone: Valeria Orsoni, 24enne di Castelfranco Veneto, Ludovico Brunello, 31enne di San Biagio diCallalta, e Dominga Orsato, 53enne di Asolo. Con la pioggia battente, quel cavo, probabilmente trasportato dalla furia del vento, era di fatto invisibile. Sul perché si trovasse in mezzo alla strada stanno cercando di capirlo gli agenti della Polstrada di Treviso, intervenuti per i rilievi.


IL CASO


Se il cavo impazzito fosse stato agganciato da un'auto con ogni probabilità non sarebbe accaduto nulla. Il destino ha voluto che fosse Feltrin a passare in quel momento, dopo che quell'intreccio di plastica lungo almeno 500 metri si era già attorcigliato sul guardrail sul lato sinistro della Treviso e un lampione. Mentre la Harley-Davidson ha continuato la sua marcia finendo per fermarsi a circa 100 metri dal punto di aggancio, il corpo di Feltrin è rimasto a terra venti metri prima, frenato proprio dalla corda arancione che l'ha avvolto. I sanitari del Suem 118, arrivati in una manciata di minuti dal vicino ospedale Ca' Foncello, hanno solo potuto constatare il decesso del 64enne. Increduli, per la dinamica del sinistro, anche gli agenti della polizia stradale: mai finora in provincia di Treviso si era verificato qualcosa di simile. Una spiegazione al momento non c'è. Non si sa nemmeno da dove sia arrivato. Nel corso dei rilievi il cavo arancione è stato misurato: per circa 150 metri era steso a terra in via Mezza Brusca, per una ventina raggomitolato sul guardrail, per altri 10 metri attraversava la Treviso Mare ed entrava in via San Rocco. E poi verso la moto e la vittima per altri 150 metri, continuando per un altro centinaio. L'incidente ha provocato anche lunghe code in direzione Treviso.

 

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Il Messaggero