Puniti con bastonate alla schiena e alle gambe se non recitavano alla perfezione i versetti del Corano. È quanto avveniva del centro islamico di Pieve di Soligo (Treviso)...
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Bambini presi a bastonate per imparare il Corano, due arresti a Pisa
Hafida, la predicatrice che forma gli Imam: «Sono una donna e agli uomini insegno l'Islam»
Secondo quanto riferito dai bambini, l'uomo girava tra di loro impugnando un lungo bastone con una punta triangolare e al primo sbaglio volavano le botte, sia per i maschi che per le femmine, tutti di età tra i 5 e i 10 anni. Le indagini sono state condotte dal gruppo Operativo radiomobile dei Carabinieri di Vittorio Veneto anche con l'ausilio di telecamere interne che hanno confermato la versione dei bambini. Sono stati proprio i lividi a far insospettire le insegnanti, oltre al fatto che alcuni degli alunni mostravano segnali di disagio psicologico che sfociavano in vomito o crisi di pianto.
Ira Zaia. «Sono cose che a sentirle raccontare potrebbero perfino non sembrarci vere, da quanto sembrano riportarci in anni oscuri in cui i bambini erano alla mercè del maestro. Invece sono vere ma per fortuna, grazie ai Carabinieri di Vittorio Veneto, per questi piccoli malcapitati l'incubo è finito. Ai militari e alla magistratura inquirente va tutto il nostro ringraziamento per non tenere bassa la guardia contro chiunque non capisca che a casa nostra nessuno può sentirsi al di sopra delle regole». Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime soddisfazione per l'indagine dell'Arma in una scuola coranica a Pieve di Soligo, dove sembra che l'imam intervenisse con pene corporali e maltrattamenti pesanti sui ragazzini che non apprendevano nel modo da lui sperato. «Non ci stancheremo mai di ripeterlo - prosegue Zaia -. Nessuno può scambiare il Veneto per una terra dove si può fare di tutto e delinquere impuniti. Mentre a Roma c'è chi fa le pulci alla scuola che prevediamo con l'autonomia, personaggi come questo imam applicano metodi di insegnamento che nulla hanno a che fare con l'educazione e sanno solo di sopraffazione verso i più deboli. Qualcuno ci parlerà, con il solito finto buon senso di facciata, delle difficoltà create dall'integrazione multietnica». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero