Trento, cento anni dopo i funerali dell’alpino della Grande Guerra trovato sulle Alpi

Trento, cento anni dopo i funerali dell’alpino della Grande Guerra trovato sulle Alpi
Si è tenuta oggi al sacrario militare del cimitero monumentale di Trento la cerimonia di resa degli onori solenni e consegna ai familiari dei resti del caduto della Prima...

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Si è tenuta oggi al sacrario militare del cimitero monumentale di Trento la cerimonia di resa degli onori solenni e consegna ai familiari dei resti del caduto della Prima guerra mondiale, Rodolfo Beretta, alla presenza del Generale Alessandro Veltri, Commissario per le Onoranze ai Caduti (ente del ministero della Difesa).

 

I resti dell’alpino sono stati rinvenuti da due scalatori nell’estate del 2017. Dopo un lungo lavoro di analisi sui reperti, svolto assieme all’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, è stato possibile dare un nome al Caduto: Rodolfo Beretta. Il soldato, nato a Besana in Brianza il 13 maggio 1886, distretto militare di Monza, in forza al 5/o reggimento alpini, morto l’8 novembre 1916 probabilmente per la caduta di una valanga.

Addosso il soldato resti di cartoline in franchigia per la posta da campo, assieme ad altri documenti personali. L’elemento meglio conservato era una ricevuta di spedizione ferroviaria datata 19 novembre 1915. L’analisi antropologica dei resti del soldato ha evidenziato che questi non presentavano evidenti tracce di lesioni o ferite attribuibili ad attività belliche. La causa più probabile di morte dovrebbe essere stata proprio una valanga.

Il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti ha rintracciato i pronipoti, che erano presenti oggi alla cerimonia. Il Caduto, per espressa richiesta dei familiari, sarà tumulato domani nella sua città natia, Besana in Brianza.

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Il Messaggero