Un attentato blocca la Tav: incendio doloso, pista anarchica

In centomila bloccati nelle stazioni da tre roghi dolosi sulla linea dell'alta velocità. L'Italia che ieri si stava muovendo per andare a lavorare o in ferie si...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In centomila bloccati nelle stazioni da tre roghi dolosi sulla linea dell'alta velocità. L'Italia che ieri si stava muovendo per andare a lavorare o in ferie si è fermata alle 4.50 del mattino: a Rovezzano, nei pressi di Firenze, c'è stato un sabotaggio alla linea dell'alta velocità. Un'azione ben studiata, da chi sapeva come creare la tempesta perfetta, dove accendere il fuoco e come danneggiare i cavi protetti in tre pozzetti. Il sistema è saltato. Sono stati colpiti non quelli elettrici, ma quelli dei dati, dai quali dipende la sicurezza del traffico ferroviario.


In campo aerei e droni il piano per controllare una rete vulnerabile

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per attentato alla sicurezza dei trasporti, si segue la pista di un'azione degli anarchici alla luce di una sorta di rivendicazione apparsa su un sito, ma anche per la coincidenza temporale con l'attesa della sentenza di un processo in corso a Firenze (28 imputati per un ordigno di fronte alla sede di CasaPound). Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che è andato a Rovezzano, ha anche parlato di «verifiche su eventuali collegamenti con i NoTav che negli ultimi giorni hanno aggredito le forze dell'ordine».

CALVARIO
Tra Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli i treni si sono fermati: 42 dell'alta velocità (Frecce e Italo) cancellati, 39 i regionali in Toscana. Alcuni convogli si sono dovuti fermare lungo il percorso. I treni hanno accumulato ritardi di 3 ore, con punte di 4. Le più importanti stazioni italiane sono divenute gironi danteschi, affollate all'inverosimile, con accampamenti di viaggiatori stesi per terra in attesa di un treno. C'erano code con 300-400 persone in attesa al punto informazione di Trenitalia e Italo. In totale, si stima che tra cancellazioni e ritardi circa 100mila passeggeri siano stati coinvolti. Italia spezzata in due, si dice sempre in questi casi, ma i sabotatori proprio questo volevano, agendo nel centro del Paese. «Devo andare a Bologna a tutti i costi - spiegava una signora disperata al mattino a Termini - per un intervento chirurgico». A Firenze è intervenuta anche la protezione civile, che ha distribuito migliaia di bottigliette d'acqua. Trenitalia ha ridistribuito i passeggeri su altri convogli ove era possibile, ha garantito il rimborso totale del biglietto a chi ha rinunciato al viaggio e a chhi ha sopportato ritardi superiori ai 180 minuti.
 
SCIOPERI

Solo verso le 9 del mattino, quando vigili del fuoco, forze dell'ordine e magistrati hanno terminato le verifiche sul luogo del sabotaggio, è ripreso il traffico ferroviario a Rovezzano. Ma con il vecchio sistema, non automatizzato perché ancora non era stato ripristinato il collegamento dati. I treni, ovviamente, tanto sulla linea direttissima (alta velocità) quanto su quella parallela dei regionali andavano molto più lentamente. Solo alle 12 si è tornati alla normalità sulla direttissima, ma con il tappo che si era formato in un punto cruciale dei collegamenti tra nord e sud ritardi e disagi sono proseguiti fino a tarda sera. E mentre si riflette sulla necessità di rafforzare la protezione dei pozzetti dei cavi dati, si guarda ad altre due giornate nere sul fronte dei trasporti: per domani è previsto uno sciopero che interesserà bus, metro, treni, taxi. Venerdì toccherà al trasporto aereo, per quattro ore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero