Treni, Italo rafforza il ricambio dell'aria condizionata: si va verso il riempimento all'80%

Treni, Italo rafforza il ricambio dell'aria condizionata: si va verso il riempimento all'80%
Italo rafforza il miglioramento del ricambio dell'aria sui treni dell'Alta Velocità e incassa la disponibilità del governo, d'intesa con il Cts, ad...

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Italo rafforza il miglioramento del ricambio dell'aria sui treni dell'Alta Velocità e incassa la disponibilità del governo, d'intesa con il Cts, ad alzare dal 50 all'80% l'indice di riempimento delle vetture. L'ultima parola spetta al Comitato degli scienziati che si dovrebbe riunire nuovamente dopodomani ma questo tipo di misure sono da essi gradite. Da parte sua, il governo avrebbe dato ieri sera, in una riunione protrattasi quasi quattro ore al Ministero dei trasporti, presenti i rappresentanti delle Infrastrutture, della Salute e alcuni esponenti del gruppo di esperti oltre ad alti dirigenti di Ntv, la disponibilità a sostenere economicamente, fino a quando non si applicheranno misure per tornare al 100%, quindi post Covid-19, le imprese ferroviarie ad Alta velocità. Si consideri che dall'inizio della pandemia a oggi, solo Italo ha contabilizzato oltre 200 milioni di perdite, con un calo di ricavi del 60% circa.


Covid, Italo in crisi: dal 15 settembre tagliate quindici corse, 1.500 posti a rischio

Se tutto dovesse andare per il verso giusto, potrebbe rientrare quindi l'avvertimento della società privata leader nel trasporto ferroviario. Nei giorni scorsi, l'ad Gianbattista La Rocca aveva manifestato il rischio concreto di ridurre i servizi commerciali dall'1 ottobre, da 87 a 60 servizi giornalieri, fino a un progressivo totale stop nel giro di un paio di mesi, con gravissime conseguenze occupazionali e sulla concorrenza. Italo impiega 1.500 dipendenti che arrivano a 5 mila con quelli dell'indotto: manutenzione, pulizie, catering, servizi tecnologici.

IL RUOLO DI ALSTOM
Ma cosa potrebbe sbloccare il braccio di ferro? Non l'installazione di barriere, gradite all'Inail, che avrebbe portato via almeno tre mesi per la messa in opera con aggravio di costi, ma alcuni miglioramenti tecnici per un investimento di 300-400 mila euro. Da parte degli uomini di Italo, nel corso del colloquio con governo e scienziati sono stati fatti passi in avanti molto responsabili a dimostrazione della volontà di assecondare le richieste di sicurezza degli esperti a tutela dei viaggiatore e permettere la mobilità del paese che nonostante i contagi sempre sopra quota 1.000, manifesta netti segnali di ripresa.
Gli accorgimenti tecnici riguardano l'aumento della portata dell'aria esterna all'interno delle vetture e una maggior frequenza nella sostituzione dei filtri a garanzia di una maggiore efficienza del sistema. Attualmente i filtri sono posizionati sul soffitto delle carrozze dei treni e vengono sostituiti ogni 60 giorni da Alstom, che è la società francese, tramite la filiale italiana, produttrice dei treni Agv ed Evo e ne gestisce la manutenzione. Adesso la disponibilità data dai dirigenti di Italo sarebbe di ridurre sensibilmente a circa 20 giorni il ricambio. Queste misure si aggiungerebbero alle 14 già in essere sui treni e che vanno dall'autocertificazione all'acquisto del biglietto nominativo per consentire il contact tracing, misurazione della temperatura in stazione, sanificazione continua del treno durante il viaggio, consegna di mascherine chirurgiche a tutti i viaggiatori, separazione delle porte di salita e discesa dei passeggeri. Le 14 misure erano state illustrate martedì 15 al Cts.
Tutto questo potrebbe soddisfare gli scienziati accendendo il semaforo verde a Italo per riempire fino all'80% tutti i treni, tranne i no stop della Roma-Milano. Infatti i 20 servizi che collegano attualmente la capitale alla city milanese dovrebbero mantenere un riempimento massimo del 50%, data l'assenza di fermate intermedie che non consente l'apertura delle porte e quindi un ricambio dell'aria durante il viaggio e favorire l'innalzamento della soglia.

LE EVOLUZIONI FUTURE
Queste le misure saranno applicate nel giro di qualche giorno, dopo l'ok formale del Cts. In prospettiva potrebbero essere concordate evoluzioni tecnologiche, come l'applicazione dei filtri Hepa, gli stessi che regolano l'aria sugli aeromobili che, comunque, avrebbero bisogno di diversi mesi per poter essere applicati sui treni AV.

I ministeri coinvolti, presenti tramite i rispettivi capi di gabinetto hanno condotto la lunghissima riunione di ieri sera con senso di responsabilità sempre nell'ottica di trovare soluzioni che massimizzassero la sicurezza dei viaggiatori scongiurando il pericolo di soffocare un'azienda molto dinamica, ben gestita molto redditizia fino al Covid che in otto anni, ha reso vivace la concorrenza sui binari con enormi vantaggi per viaggiatori, mobilità del paese e la sua economia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero