«Sono arrabbiato e frustrato per quanto accaduto, e ciò perché la signora si poteva salvare. Non condivido affatto le posizioni dei testimoni di Geova»....
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Iarrobino distingue i casi in cui il paziente soffre per una malattia terminale. «Queste situazioni - dice - sono diverse e vanno affrontate con una diversa sensibilità da parte del medico, che non può non tener conto del dolore provato; ma il caso della signora era semplice - prosegue - lei si poteva salvare con una normale trasfusione. In questi casi il medico deve poter agire. Questa opinione vale anche per il caso del dj Fabro» conclude Iarrobino. Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente dell'Ordine dei Medici di Caserta, Erminia Bottiglieri. «Assurdo quanto successo al collega Gianfausto Iarrobino. Condivido il suo pensiero e dico che come i pazienti possono rifiutare le cure accampando motivazioni religiose che richiamano la coscienza personale, anche noi medici dobbiamo avere il diritto di obiettare. Spero che il legislatore tenga conto di queste cose».
I figli: praticate cure sbagliate. I tre figli della donna 70enne Testimone di Geova, morta all' Ospedale di Piedimonte Matese (Caserta) dopo aver rifiutato una trasfusione di sangue contestano la versione del primario del reparto di Chirurgia generale, dott.
Il Messaggero