Domani alle 19 il Consiglio dei ministri si riunirà per decretare lo stato di emergenza e subito dopo sarà emessa l'ordinanza di protezione civile con cui...
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Una tesi condivisa dal suo 'collega' di governo che auspica una svolta nei ruoli: «mi piacerebbe che in questa situazione - spiega Salvini - fossero pienamente responsabili i sindaci con pieni poteri. Ci sono troppi passaggi, processi e dubbi. Per questo servono pieni poteri ai sindaci, poi se qualcuno sbaglia pagherà pesantemente». E il rischio corruzione? «È più probabile che si insinui dove le norme sono complesse» ribatte Di Maio che poi annuncia: «se ci sarà bisogno di un decreto legge per semplificare le procedure il governo lo farà». Per accelerare le richieste di 1.600 sopralluoghi saranno potenziate le squadre dei tecnici e si realizzerà un focus sulle imprese: avranno fondi e non detrazioni fiscali.
E anche per placcare le polemiche sul presunto mancato allerta sul violento terremoto di Santo Stefano sull' Etna: «L'allerta - ha rimarcato Borrelli - c'era ed era stata alzata e la scossa è stato un episodio isolato rispetto a quello che era il trend della sismicità che registravano gli strumenti. E poi va considerato che i terremoti non si possono prevedere». Piuttosto è fondamentale che ci siano i «piani di Protezione civile aggiornati nel dettaglio» e la «conoscenza da parte della popolazione sulle fragilità delle strutture in cui vive». Intanto molti degli sfollati, il cui numero si avvicina ai 400, hanno deciso di trascorrere anche questa notte in auto. In molti hanno rifiutato l'accoglienza alberghiera pagata dalla Regione Siciliana per restare accanto ai propri 'ricordi', ma anche per evitare il rischio di furti. Nella zone maggiormente colpite i carabinieri di Catania ha inviato squadre del reparto 'Lupì per prevenire azioni di sciacallaggio. Anche Di Maio e Salvini hanno invitato i 'senza casà a «recarsi in albergo per trascorre la notte», alla sorveglianza dei luoghi penseranno le forze dell'ordine.
Lui intanto, per evitare nuove polemiche, confessa di «avere mangiato anche stamattina pane e nutella, ma senza pubblicarlo...».
L'Etna continua la sua fase eruttiva con l'emissione di una grossa nube di vapore e cenere lavica che svetta prepotente sul vulcano attivo più alto d'Europa. Il tremore interno è in leggero calo e i terremoti si sono diradati e scesi di energia. I catanesi guardano il 'Mongi beddu', (il monte bello), con rispetto. Sanno che deciderà 'Iddu' quando finire il suo spettacolo, pericolosamente affascinante. Ha iniziato la vigilia di Natale e sembra volere continuare. Intanto ha concesso una tregua: la terra non trema e l'aeroporto di Catania resta pienamente operativo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero