Tempesta da record: 25mila fulmini in una notte. Uno dei ​temporali più intensi della storia recente

Ad Anzio picco di raffiche di vento a 95 km/h intorno alle 3 del mattino

Un temporale da record e una notte di paura nella capitale e in tutto il Lazio. Quello dell'8 luglio è stato uno dei fenomeni temporaleschi più intensi della...

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Un temporale da record e una notte di paura nella capitale e in tutto il Lazio. Quello dell'8 luglio è stato uno dei fenomeni temporaleschi più intensi della storia recente in tutta la regione con forti rovesci, raffiche di vento e soprattutto un'intensa attività elettrica.

Come registra il sito Blitzortung.org su Lazio Abruzzo e Umbria si sono registrate ben 25.306 scariche elettriche nell'arco di poche ore. Solo nella provincia di Roma ne sono caduti ben oltre 11mila 

Moltissimi sono stati i fulmini positivi (i più pericolosi) ossia quella tipologia di scarica elettrica che parte dalla sommità della nube dirigendosi poi verso il suolo percorrendo, in alcuni casi, sino a 20 km in orizzontale. Molti anche i fulmini terra-nube, che caratterizzano gli eventi temporaleschi molto forti. "Si tratta di un fenomeno piuttosto raro e sul quale ci sono molti studi in atto" spiega Gabriele 

Record di vento ad Anzio 95 km/h 

Stando ai rilevamenti effettivi delle stazioni meteorologiche di Meteo Lazio, le raffiche di vento nel corso dei temporali hanno raggiunto un'intensità di burrasca oltre gli gli 80 km/h. Sulle linee di costa, in provincia di Roma si è raggiunto addirittura il record di 95 km / h ad Anzio poco prima delle 3 di notte. Venti molto forti anche in tutta la pianura Pontina, le aree costiere del Sud, l'agro romano e il reatino.  

Il meteorologo: «Il caldo è la causa della "pioggia di fulmini" su Roma» 

Alla genesi dell'intensa attività elettrica registrata durante il temporale dell'8 luglio c'è anche il caldo record di giugno. Un forte contrasto avvenuto tra aria calda e aria fredda ha infatti causato questa "pioggia di fulmini" sulla capitale. «Le temperature record delle scorse settimane (i 41 gradi registrati alla stazione Roma Urbe dell'Aeronautica Militare) hanno aumentato l'energia in gioco che si è poi liberata nello scambio di masse d'aria avvenuto durante la tempesta» spiega Gabriele Serafini, tecnico meteorologo Ampro .

La tempesta che ha colpito il Lazio è stata infatti una tempesta da "fronte freddo" che ha percorso tutta la penisola da nord a sud nel corso della notte. Cosa significa? «In parole semplici, l'aria calda preesistente sulla penisola è stata scalzata da una massa di aria fredda in arrivo dall'Europa nord-orientale. Lungo la "linea di contrasto" tra queste masse d'aria calda e fredda si generano i temporali» spiega l'esperto. Il fronte freddo ha attraversato il Lazio da Nord Ovest fino a Sud Est. 

 

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Il Messaggero