"Ci sono due tipi di donne". Una bara e poi "quelle che denunciano". Il post sui social dell'agenzia di pompe funebri "Taffo", non nuova a queste...
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«L’unica cosa che possiate fare in questo momento è cancellare. Non risolverà la porcata che avete fatto ma almeno ci metterà una pezza. Smettete di farlo circolare, davvero, perché qualcuno potrebbe sentirsi toccato e incolparsi ancora di più, ancora più ingiustamente. Smettetela». Questo uno dei commenti.
E poi: «Orribile. Non è Black humor. È proprio cattivo gusto»; «Aggiungiamocela la terza opzione. Quella in cui chi denuncia e muore lo stesso per mano delle istituzioni che ancora minimizzano. A me la polizia ha consigliato di farmi mandare al PS da lì la denuncia sarebbe stata più efficace. Cosa debbo dire?»; «Questa volta avete toppato. Come se fosse colpa della donna se non riesce a denunciare un maltrattamento. È un discorso un po’ più complesso e delicato. Oggi potevate evitare!»; «Purtroppo a volte, quando vai a denunciare ti dicono di pensarci bene. Ti invitano a fare un giro e eventualmente ritornare. Ero con mia mamma quando l’ho accompagnata dai carabinieri poco meno di 20 anni fa. Avevo 19 anni quando li chiamai a casa e non si presentarono nemmeno».
Nei giorni scorsi l'agenzia funebre era finita sui giornali per un'altra trovata pubblicitaria. «Siamo aperti anche di notte, di sabato e di domenica. Come in Veneto». La frase era rivolta al tweet di Matteo Salvini relativo agli ospedali emiliani. L'agenzia funebre aveva risposto al leader della Lega che, in caso di vittoria alle elezioni in Emilia Romagna, aveva promesso «ospedali aperti di notte, di sabato e di domenica, come in Veneto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero