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L'ora più lunga, quella dell'attesa senza speranza. Solo il desiderio di riavere un corpo. Così è stato. Li hanno ritrovati. Nonostante, competenti ed esperti abbiano provato a salvarsi, erano al piano -9, uno dei piani allagati dopo l'esplosione, «la morte - ha spiegato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Calogero Turturici - li ha colti probabilmente mentre stavano scappando, visto che i corpi sono stati ritrovati nel percorso di fuga. Un tentativo disperato ma la deflagrazione, il fumo e il crollo non gli ha lasciato scampo». Non è stato facile recuperarli: i sommozzatori dei vigili del fuoco sono scesi al nono piano sottoterra, nella "tomba" d'acqua della centrale elettrica di Bargi sul bacino di Suviana. Sono Paolo Casiraghi, 58 anni di Milano, e Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Ponte San Nicolò. Poi in serata è stato individuato anche il corpo di Alessandro D'Andrea, 37 anni, tecnico specializzato originario di Forcoli in provincia di Pisa, da tre anni in Lombardia con la compagna per lavorare per la Voilth di Cinisello Balsamo.
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Le vittime
Casiraghi, era un tecnico manutentore della Abb, multinazionale del settore della robotica e dell'energia.
LA DINAMICA
La forte esplosione avrebbe fatto arrivare un pezzo della turbina della centrale idroelettrica di Bargi, al lago di Suviana, in azione nei livelli più bassi della centrale a pozzo, fino al livello -4. Lo scenario è complesso: oltre all'acqua contaminata, ci sono anche i detriti di diversi materiali anche molto pesanti da spostare per i sommozzatori dei vigili del fuoco. Per questo la notte prima dei ritrovamenti è stata dedicata alla bonifica di uno strato di acqua che invade i locali dove è avvenuto lo scoppio: rimossi quasi totalmente gli olii e gli idrocarburi presenti in superficie. «Verosimile che il piano -9 sia quello di riferimento dove trovare l'ultimo dei dispersi, almeno per la dinamica che stiamo ipotizzando», ha detto il responsabile Comunicazione Emergenza dei Vigili del Fuoco, Luca Cari. Il luogotenente, Duilio Lenzini del centro Carabinieri Subacquei di Genova, ha sottolineato che si «alterneranno operatori subacquei, una coppia per volta. La difficoltà è tutto l'ambiente. La visibilità ridotta e la presenza di parti derivanti dal crollo». Resta un disperso: Vincenzo Garzillo, 68 anni di Napoli, in pensione dal 2023. Aveva lavorato alla centrale idroelettrica di Presenzano, era consulente di una società di ingegneria, la Lab Engineering di Chieti, esperto nella riattivazione dei macchinari di centrali idroelettriche. Appassionati, competenti, lavoratori. Il bilancio è di 6 morti, un disperso, 5 feriti gravi. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero