Sudan, l'ambasciatore Lobasso lancia il tuk-tuk solidale “Made in Italy”

Sudan, l'ambasciatore Lobasso lancia il tuk-tuk solidale “Made in Italy”
L'ambasciatore italiano in Sudan gira in tuk-tuk e il video gira sul web. Anche in Sudan il mezzo a tre ruote tuk-tuk, o auto rickshaw (come viene chiamato...

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L'ambasciatore italiano in Sudan gira in tuk-tuk e il video gira sul web. Anche in Sudan il mezzo a tre ruote tuk-tuk, o auto rickshaw (come viene chiamato in India, mentre in italiano diventa "risciò" ed è conosciuto come Bajay o Bajaj in Indonesia) è uno dei mezzi più diffusi in città.


Ma è quello guidato dall'ambasciatore italiano, Fabrizio Lobasso, che sta diventando famoso. Apprezzatissimo diplomatico e amato dal popolo sudanese Lobasso appare in un video (diffuso anche dall'ambasciata italiana in Sudan) mentre guida il mezzo di colore blu vestito con gli abiti tradizionali, più precisamente con la jellabiya (o galabeya). Nel filmato appare anche la moglie dell'ambasciatore ugualmente vestita con un abito tradizionale locale.

Poi le immagini si spostano in un popolare locale, la coppia siede ad un tavolo e in perfetto dialetto sudanese chiede un caffè italiano. Insomma un modo per far vedere le bellezze di questo Paese con occhi diversi. E il video è diventato virale.  Non è la prima volta che l'ambasciatore scende in campo per il Sudan: altre volte è apparso con un turbante o un cappello particolare. Ma l'episodio che più ha colpito il popolo sudanese è quello in cui il diplomatico ha lavorato come i muratori locali. 



Ma dietro al video del tuk-tuk c'è una precisa politica promozionale dei prodotti italiani con attenzione anche alla solidarietà. Già a luglio, in occasione delle celebrazioni della Festa della Repubblica, l’Ambasciata d’Italia in Sudan aveva lanciato una nuova iniziativa di solidarietà dal titolo “Ape Felice” (come riporta il sito della Farnesina) che è stata avviata con l'acquisto di un'Ape Piaggio a Khartoum che sarà usata per raggiungere enti, organizzazioni, associazioni bisognose e donare via via i proventi delle numerose attività di fundraising a scopo caritatevole, organizzate nel corso dei mesi a venire.


L’Ambasciatore Lobasso, spiega: «Si tratta di un esperimento di diplomazia solidale ed interculturale, di stampo tutto italiano, che mira ad aiutare le fasce più vulnerabili della società civile sudanese». L’Ape Felice (Happy Bee) è già in giro per le strade di Khartoum.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero