Ragazzina 14enne violentata dallo zio ad Anagni: il pensionato condannato a 7 anni

Ragazzina 14enne violentata dallo zio ad Anagni: il pensionato condannato a 7 anni
Ragazzina di 14 anni violentata dallo zio di 63 anni, condannato a sette anni di carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto sei anni di carcere, ma il giudice Francesco Mancini...

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Ragazzina di 14 anni violentata dallo zio di 63 anni, condannato a sette anni di carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto sei anni di carcere, ma il giudice Francesco Mancini non ha riconosciuto le attenuanti generiche.


La vicenda risale al 2016, ad Anagni (Frosinone), quando la minorenne, a causa del lavoro della madre, soprattutto d'estate, spesso veniva affidata alla nonna materna. E proprio tra le mura domestiche erano iniziate le prime molestie sessuali. Quello zio che abitava poco distante la casa dell'anziana sorella si era subito mostrato gentile e premuroso nei confronti della ragazzina.


Se per caso l'adolescente doveva andare a fare delle compere per la nonna, l'uomo era subito pronto a prestare il suo aiuto offrendogli un passaggio. Per non parlare del fatto che riempiva la nipotina di coccole e di regali. Inizialmente la 14enne aveva pensato che quello zio era veramente buono e premuroso. Nessuno l'aveva mai riempita di attenzioni come lui. Ma in seguito quelle carezze si erano trasformate in palpeggiamenti. Quando l'uomo si trovava da solo con la nipote ne approfittava per toccarla nelle parti intime e per baciarla.
Ma poi si era spinto oltre fino ad arrivare a consumare rapporti sessuali completi. La ragazzina soggiogata dal parente per lungo tempo aveva tenuto per sé quel segreto. Ma poi un giorno non ce l'aveva fatta più e si era confidata con una vicina di casa, amica di famiglia, che considerava una zia acquisita.


LA CONFESSIONE
E proprio alla donna aveva raccontato quello che lo zio le faceva fare quando si trovavano a casa da soli quando si recava dalla nonna. Talvolta capitava che gli abusi sessuali avvenissero anche in un capannone dove si trovavano gli animali da pollaio. La donna, inorridita da quel racconto, aveva subito avvisato la madre la quale incredula da quelle parole, aveva fatto scattare immediatamente e la denuncia nei confronti del 63enne.


Secondo quanto emerso dalle indagini gli abusi sessuali iniziati nell'estate del 2016 si erano protratti fino al novembre dello stesso anno quando la minorenne si era poi confidata con la vicina di casa. La famiglia della vittima si è costituita parte civile tramite l'avvocato Lieta Merletti. Il legale dell'imputato ha già preannunciato che aspetterà di leggere le motivazioni della sentenza. Subito dopo presenterà ricorso in appello.

 

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Il Messaggero