Rimini, turista 20enne fa l'autostop: stuprata, sequestrata in auto e abbandonata sull'A14

L'uomo, un operaio napoletano, si trova attualmente agli arresti domiciliari in attesa dell'interrogatorio di garanzia

Rimini, turista 20enne fa l'autostop: stuprata, sequestrata in auto e abbandonata sull'A14
«Sali che ti do un passaggio». È cominciato così l'incubo di una 20enne pugliese in vacanza a Rimini che, dovendo andare in stazione, ha accettato...

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«Sali che ti do un passaggio». È cominciato così l'incubo di una 20enne pugliese in vacanza a Rimini che, dovendo andare in stazione, ha accettato l'invito di uno sconosciuto. Si è ritrovata a passare la notte imprigionata nell'auto di lui, costretta a rapporti sessuali non voluti, prima di essere scaricata in autostrada, sulla A14, nei pressi di Pesaro. La vicenda risale al ponte del Primo maggio. Ci sono voluti più di due mesi agli agenti della Squadra mobile di Rimini per risalire al presunto stupratore, un operaio 35enne di origini napoletane e residente nelle Marche, a Mondavio. L'uomo, un operaio, si trova attualmente agli arresti domiciliari in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

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I FATTI

La giovane aveva deciso di passare il ponte festivo da amici nel capoluogo romagnolo. Nel giorno della Festa dei lavoratori si è divertita con loro bevendo qualche drink. Rientrata in hotel, ha preso i bagagli e si è diretta alla fermata dell'autobus per andare in stazione a prendere il treno che l'avrebbe riportata a casa. Nell'attesa, le si affianca una Smart con a bordo un uomo dai modi all'apparenza gentili che le offre un passaggio. Lei accetta. In base alle indagini, il 35enne le dà un nome che si rivelerà poi falso, propone di sniffare della cocaina, ma non ha soldi per comprarla. Così si fermano a un bancomat e utilizzano la carta di lei per prelevare i 50 euro che servono per la dose. È dopo l'assunzione che, stando al racconto della giovane, la situazione precipita. Il conducente l'avrebbe costretta a un rapporto orale, il primo di una serie in cui l'avrebbe presa anche a schiaffi per obbligarla, fino a ferirla al viso.

DROGA E VIOLENZE

L'auto sfreccia nella notte per vie che la giovane autostoppista non riconosce e che di certo non conducono in stazione. Non sa che fare. Il suo aguzzino si ferma per un altro prelievo di contanti e per fare benzina, sempre con il bancomat della vittima. Il tempo passa. Dopo la mezzanotte la Smart sfreccia sulla A14 verso sud, ovvero nella direzione dell'abitazione del 35enne. Lui pretende un altro rapporto, lei lo supplica di fermarsi, prova a divincolarsi. Quando l'uomo capisce che non riesce ad ottenere ciò che vuole, ferma l'auto e la scarica in autostrada. La 20enne si ritrova da sola, nel cuore della notte, senza sapere dov'è esattamente. Piangendo, inizia ad incamminarsi lungo la corsia d'emergenza. La sua figura viene notata da alcuni automobilisti che allertano la polizia. Saranno gli agenti della Stradale a soccorrerla e a raccogliere per primi la sua testimonianza. Accompagnata al pronto soccorso a Fano, per gli accertamenti del caso, si dirige successivamente in Questura, a Pesaro, per sporgere denuncia.

LE INDAGINI

Il presunto stupratore sembra un fantasma. La ragazza non è in grado di fornire elementi utili per una rapida individuazione. Sarà l'analisi delle immagini di videosorveglianza della banca, in cui si sono fermati a prelevare i soldi, e del distributore di benzina dove hanno fatto tappa per il rifornimento, a permettere agli investigatori di risalire al 35enne residente nel piccolo comune in provincia di Pesaro-Urbino. Sabato scorso i poliziotti gli hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale aggravata e lesioni personali. L'uomo si trova ora ai domiciliari e nega ogni addebito. «Ci siamo sentiti telefonicamente e respinge le accuse che gli vengono mosse - racconta il suo legale difensore Alessandro Buzzoni - Sostiene che la ragazza si sia inventata tutto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero