Spinello in classe a 16 anni, la scuola lo sospende un anno ma il Tar lo riammette: «Non è un reato»

La sospensione fino a fine anno, infatti, è prevista dal regolamento dell'istituto per comportamenti di grave entità che, secondo i giudici «configurano reati contrari alla dignità delle persone, o tali da comportare pericoli all’incolumità»

Studente con uno spinello in classe a 16 anni, la scuola lo sospende. Il Tar lo riammette: «Non è un reato»
A Voghera uno studente del "Carlo Gallini" era stato sospeso per tutto l'anno dopo esser stato sorpreso con uno spinello. La decisione dell'istituto era stata...

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A Voghera uno studente del "Carlo Gallini" era stato sospeso per tutto l'anno dopo esser stato sorpreso con uno spinello. La decisione dell'istituto era stata forte ma il Tar ha dato ragione al ragazzo e alla famiglia che si erano opposti: ora potrà essere riammesso a scuola. Il caso, raccontato da La Provincia Pavese, risale ad alcuni mesi fa. Lo studente, ancora minorenne, frequenta l'istituto tecnico agrario ed era stato trovato con uno spinello dai professori. Nel consiglio di classe viene stabilita una punizione di due settimane, poi il consiglio d'istituto del 13 febbraio decide per una sospensione per tutto l'anno. 

 

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Studente riammesso: la decisione del Tar

I genitori dello studente, difesi dagli avvocati Franco Silva e Monica Locatelli del foro di Milano, hanno deciso di impugnare il provvedimento presentando ricorso al Tar. E lì hanno vinto: sospensione revocata e pagamento da parte dello Stato (la scuola era difesa dall'avvocatura del Ministero dell'istruzione) di duemila euro di spese legali. «Non è stata garantita la partecipazione della parte (quindi lo studente) al procedimento amministrativo sanzionatorio», riporta la sentenza. La sospensione fino a fine anno, infatti, è prevista dal regolamento dell'istituto per comportamenti di grave entità che, secondo i giudici «configurano reati contrari alla dignità delle persone, o tali da comportare pericoli all’incolumità». Il consumo di stupefacenti di carattere esclusivamente personale, come nel caso dello studente, è quindi un illecito amministrativo, non un reato.

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Il Messaggero