Sorbillo, bomba carta davanti alla storica pizzeria di Napoli. «Attentato a rinascita»

Sulla saracinesca, su quel che è rimasto, c'è un cartello: «Chiusa per bomba la pizzeria Sorbillo Gino (Riapriamo presto)». Il centro storico di...

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Sulla saracinesca, su quel che è rimasto, c'è un cartello: «Chiusa per bomba la pizzeria Sorbillo Gino (Riapriamo presto)». Il centro storico di Napoli, stamattina, si è risvegliato così: con una bomba carta che è stata sentita in tutti i vicoli e con un attentato ad uno dei luoghi simbolo della città. O meglio, per dirla con lo stesso Gino Sorbillo, si è risvegliata con «un attacco alla rinascita di Napoli, alla legalità». 


Gino Sorbillo, chi è lo storico nome della pizza di Napoli

Quella di via dei Tribunali è la sede storica, da tre generazioni ma tra Napoli, Milano e Ny, Gino Sorbillo di pizzerie ne ha aperte più di dieci. Il boato, verso l'1.30, ha scosso tutti. E quando Sorbillo ha capito cosa era successo, per un attimo si è sentito 'scoraggiatò, ammette. Ha lui stesso dato la notizia su Facebook, con una foto davanti alla pizzeria. E, prima di tutto, ha chiesto scusa, quasi a voler difendere la sua città: «A Napoli e dintorni esistono persone straordinarie e positive che vivono veramente con tanto tanto amore verso gli altri». Poi è partito per Milano, «come già avevo programmato». Perché una cosa, in queste ore, la sta ripetendo come un mantra: «Non si molla». 




Cosa sia successo lui non lo sa. Ricorda che cinque anni fa la sede di via Tribunali fu incendiata e ricorda di essere stato nell'arma dei Carabinieri di aver «sempre scelto la legalità» e di «aver sempre detto no al racket». Di una cosa si dice certo: «È un attacco alla rinascita di Napoli, alla legalità. Forse ora qualcuno pensa che se la può giocare, che se ha messo una bomba a me lo può fare anche ad altri esercenti della zona ma noi non molliamo». E poi avanza anche un'altra ipotesi, legata ai suoi post in difesa del calciatore Koulibaly bersaglio di offese razziste. Giorni fa si dipinse il volto di nero e scrisse su Fb che nella sua pizzeria i razzisti non sarebbero entrati: «Magari c'entra anche questo, è una ipotesi, dopo quei post ho ricevuto minacce». 
 
Gino Sorbillo, chi è lo storico nome della pizza di Napoli

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, annuncia che venerdì sarà in Campania «per portare la mia solidarietà personale e la presenza dello Stato»: sarà a Napoli, in via dei Tribunali, ma anche ad Afragola, dove in poco più di venti giorni di bombe carta ne sono esplose otto. «Nessuno spazio per la paura ma solo per la forza di annientare questo schifo», dice il vice premier Luigi Di Maio mentre il presidente della Camera, Roberto Fico, assicura: «La città non si arrende». Ferma condanna anche da parte del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «Questi criminali si devono arrendere». Nel quartiere c'è chi, pur restando nell'anonimato, giura: «Qui ormai c'è aria pulita, niente estorsioni». 
 
Ma poi c'è anche chi a bassa voce aggiunge: «Sono stati loro, forse volevano più soldi. La camorra, chi altro?». La Polizia di Stato indaga. Si stanno visionando le immagini delle telecamere, si sono fatti rilievi. Lo stesso Sorbillo ha riferito che in alcune immagini si vede qualcuno che mette la bomba carta e scappa via, «sembrava una persona poco esperta». La pizzeria potrebbe riaprire la prossima settimana mentre domani, in via dei Tribunali, i pizzaioli faranno un flash mob. Tantissimi i messaggi di solidarietà, dai grandi chef ai compagni di scuola. «Mi hanno colpito tutti. Vuol dire che non sono solo», dice Sorbillo.

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Il Messaggero