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«Nel momento del bisogno siamo tutti uguali, sia sulla carrozzina che sulle gambe buone». Simone Baldini è l’angelo del fango sulla carrozzina. O come dicono in Romagna un de chi burdél de paciug. E’ bastata una foto, scattata di spalle, a sua insaputa, a Forlì, nel quartiere Cava, dove la melma si mischia alle lacrime di chi ha perso tutto o quasi, per farlo diventare un simbolo della resilienza, quella vera. «Un esempio per quelli che hanno la vita facile» è stato uno dei tanti commenti, fra migliaia, che lo hanno reso virale sui social. Simone, originario di Fiano Romano, abita a San Marino ma è di casa a Pesaro, dove lavora («Alla Frassati Facility») e dove vivono la sua compagna Ilaria e il suo preparatore Michele Ravagli. In un passato recente, infatti, è stato atleta paralimpico di caratura nazionale sia nel triathlon che nel canottaggio. Ha vinto tante medaglie e sfiorato le Olimpiadi di Tokio («Ho dovuto smettere perché, dopo anni di sacrifici, non riuscivo più a conciliare sport e lavoro»).
IL CONTRIBUTO
Ha visto l’annuncio su Instagram (Welcome to Pesre) e, dopo essersi iscritto al gruppo Telegram “Pesaro X Cesena” si è presentato domenica mattina alla 10 all’appuntamento con vanghe, stivali, guanti e attrezzi vari. «Una volta tornato a Pesaro mi sono fermato in un distributore per pulire la carrozzina dal fango - racconta - A Forlì sono andato con Ilaria e sua sorella Annalisa. In quel momento hanno iniziato a chiamarmi tutti. Anche da Fiano Romano e San Marino. Tutti avevano visto la mia foto sui social e anche il servizio in diretta su Domenica In.
«Vorrei tornare ad aiutare»
«Ho visto la devastazione - continua Simone - con l’acqua arrivata al primo piano delle case, le cataste di mobili e vestiti in strada. Tutto da buttare. Poi, di contro, il brulicare della gente, vigili e militari, residenti e volontari. Tutti insieme a darsi una mano e forza l’un con l’altro. Mi piacerebbe ritornare». Il gruppo (da Pesaro sono partite 30 auto piene di ragazzi e ragazze: applausi) sta organizzando un’altra trasferta. «Che mi hanno detto in famiglia? Se ne sono accorti quando ero già lì. I miei mi chiamavano e io non rispondevo. Poi mi hanno visto in Tv, su Domenica In. Ma non si sono meravigliati, mi conoscono». E adesso la conoscono anche tante altre persone: quale messaggio si può dare? «Se potete andate a dare una mano. È una grossa lezione di vita personale, senza dimostrare nulla, date solo aiuto. È una emozione impagabile. Anche se siete una goccia nell’oceano, goccia dopo goccia può nascere qualcosa di grande».
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