Chi è Settimo Mineo, nuovo boss della mafia "eletto" il 29 maggio

Chi è Settimo Mineo, nuovo boss della mafia "eletto" il 29 maggio
Settimo Mineo, 80 anni, era stato eletto il 29 maggio scorso nuovo boss di Cosa nostra dalla Commissione provinciale della mafia siciliana, riunitasi per la prima volta dopo 25...

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Settimo Mineo, 80 anni, era stato eletto il 29 maggio scorso nuovo boss di Cosa nostra dalla Commissione provinciale della mafia siciliana, riunitasi per la prima volta dopo 25 anni. Ufficialmente gioielliere con negozio in centro, a Palermo, ha una lunga storia nella mafia siciliana. Non a caso, era molto stimato da Totò Riina. Nel 1982 Mineo era scampato a un agguato in cui morì il fratello Giuseppe, dopo che già un altro fratello, Antonino, era stato assassinato.


N
el blitz del 29 settembre 1984, venne arrestato dal pool di Falcone e Borsellino e divenne, così, uno degli imputati al primo maxi processo. Le accuse contro di lui erano state avanzate dai pentiti Leonardo Vitale, Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno. Al giudice Falcone che lo interrogava dopo l'arresto, lo "zio Settimo" rispose: «Non so di che parla, cado dalle nuvole». Gli furono inflitti 7 anni di carcere, ma la pena venne poi ridotta in appello a 5 anni e 4 mesi. 

Nel 2006, finì in carcere di nuovo insieme con il suo padrino, Antonino Rotolo. Tornerà luibero dopo una condanna a 11 anni. Da quando era stato rilasciato aveva iniziato ad ampliare la sua rete di contatti per avere il sostegno necessario a prendere il posto di Totò Riina. Negli anni, Settimo Mineo è stato l’ambasciatore nei rapporti con le altre famiglie mafiose di Corso dei Mille, Bolognetta e Partanna Mondello.

Il suo compito era quello di controllare gli affari e gli appalti illeciti e i contatti con la mafia americana. Aveva il terrore di essere intercettato, per questo il vecchio boss Settimino Mineo, non utilizzava neppure il telefono cellulare. Inoltre, cercava di utilizzare l'auto il meno possibile e preferiva camminare a piedi. Era pronto a fare ritorno negli Usa, prima di essere arrestato.





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Il Messaggero