Scontri ultras, la nuova geografia del tifo violento: alleanze, codici e vendette giurate

Gli ultrà violenti si muovono sempre più con mezzi privati rendendo difficile controllarli e prevenire i disordini

Scontri tifosi, la nuova geografia del tifo violento: alleanze, codici e vendette giurate
Nemici giurati, vendette incrociate e, di contro, legami che invece si rinsaldano. Il codice non scritto del mondo ultrà travalica i confini nazionali per allearsi o farsi...

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Nemici giurati, vendette incrociate e, di contro, legami che invece si rinsaldano. Il codice non scritto del mondo ultrà travalica i confini nazionali per allearsi o farsi la “guerra” in giro per l’Europa. La “semestrale” delle informative delle squadre Digos racconta di scenari in continua evoluzione, basta un nonnulla per sciogliere antiche amicizie o fare nascere nuovi e bellicosi gemellaggi: una polveriera. Un puntuale aggiornamento, con scambio di informazioni tra le polizie, tuttavia, manca a livello internazionale, lasciando “cani sciolti” e gruppi più o meno organizzati liberi di agire a briglia sciolta nelle città italiane. Come accaduto ieri a Napoli. Ma quali sono le tifoserie e le alleanze europee che più fanno paura? 

LO SCACCHIERE
L’Eintracht Francoforte è senz’altro una delle compagini più temute: detiene il record di presenze in trasferta (andarono in 35mila a Barcellona nell’aprile del 2022) ed è legata all’Italia da un gemellaggio trentennale con gli ultras “rossi” dell’Atalanta. Il 21 febbraio nella partita di andata di Champions i tifosi tedeschi aggredirono i napoletani seduti ai ristoranti con le loro famiglie e così accadde quando la Lazio nel 2018 andò a Francoforte. Anche all’epoca a confondersi con i padroni di casa e a tendere agguati agli ospiti c’erano i bergamaschi della Dea. Ieri, non a caso, appeso all’esterno della Curva Sud del Gewiss Stadium di Bergamo è comparso uno striscione contro i recenti divieti di trasferta a Napoli, o meglio di vendita dei biglietti ai residenti nella provincia e nelle città delle squadre ospiti. «Trasferte vietate, così non lavorate... Basta Prefetto con le stronzate!», la scritta. A fianco, due date: 11 e 15 marzo, rispettivamente relative al divieto per i tifosi dell’Atalanta in campionato e dell’Eintracht Francoforte nel ritorno degli ottavi di finale di Champions. L’Eintracht non è l’unica squadra sotto i fari di Digos e Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Quando gli ultras della Stella Rossa il 17 febbraio scorso hanno bruciato sugli spalti del “Rajko Mitić” di Belgrado, durante la partita contro il Cukaricki, lo striscione sottratto due settimane prima, a Roma, ai Fedayn, poco più in là campeggiava la scritta in serbo: «Avete scelto la compagnia sbagliata», in riferimento al gemellaggio dei romanisti con i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria. Tornando ancora al 2018, a margine del match di Europa League del 13 dicembre contro la Lazio, si registrarono violenti scontri con i Frankfurter Ultras che tennero la Capitale letteralmente sotto scacco, protagonisti di saccheggi e devastazioni. Il Napoli, dal canto suo, sconta agli occhi dei tedeschi l’amicizia con l’Herta Berlino, il Monaco 1890 e il Borussia Dortmund. Le tifoserie rivali che vanno in trasferta in Germania, sanno bene che persino arrivare ai cancelli del Deutche Bank stadio, immerso in un dedalo di viali e sottopassi in un parco, comporta il rischio di sanguinose (e spesso impunite) imboscate. 

AD ALTO RISCHIO


Ad alto rischio sono le sfide tra il Marsiglia (gemellato con Livorno e Sampdoria) da una parte e Lazio e Napoli (gemellata con i genoani) dall’altra. A separare le compagini anche la diversa fede politica. Un comune sentore di destra unisce, invece, i laziali a Levski Sofia e Wisla Cracovia, ultranazionalisti come i serbi della Stella Rossa. Quando i biancocelesti andarono a Leverkusen, sempre in Germania, a dare loro man forte arrivarono quelli del Lipsia, nemici del St Pauli e del Colonia. Ha rischiato di incrinarsi la storica amicizia dei laziali con gli ultras del Real Madrid, accusati di non avere partecipato a degli scontri durante il derby. Gli ultras della Roma, invece, hanno stretto patti di amicizia con il Panathinaikos di Atene, l’Atletico Madrid, il Southampton. Profondo l’odio con il Liverpool, testimoniato dagli scontri dell’aprile 2018. Anche se gli Hooligans avrebbero perso il loro primato di tifoseria più violenta a favore dei turchi del Galatasaray. E ogni occasione, nello scacchiere di odio e alleanze, è buona per una vendetta per interposta persona. 
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Il Messaggero