San Severo, il titolare della tabaccheria storica: «Sei rapine, ora basta. Mollo e chiudo l'attività»

«Non è possibile fare impresa in questo territorio. Lavoriamo 12 ore al giorno. Ho tanti progetti ma li sto piano piano abbandonando. Non nascondo che sto pensando di chiudere»

Sei rapine sono troppe, anche per chi non ha mai voluto mollare. E così Amedeo Giancola, titolare dell'omonima tabaccheria in via Tiberio Solis a San Severo (Foggia)...

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Sei rapine sono troppe, anche per chi non ha mai voluto mollare. E così Amedeo Giancola, titolare dell'omonima tabaccheria in via Tiberio Solis a San Severo (Foggia) per la prima volta nella sua vita sta pensando di cedere l'attività. Colpa dei sei attacchi subiti dal 2017 a venerdì: «Non è possibile fare impresa in questo territorio. Lavoriamo 12 ore al giorno. Ho tanti progetti ma li sto piano piano abbandonando. Non nascondo che sto pensando di chiudere».

Dalle parole del titolare di una delle storiche tabaccherie di San Severo emerge amarezza e sconforto tanto che Giancola ipotizza di dare in gestione al Comune o alla Prefettura la sua attività: «Io percepirei un euro simbolico all'anno ma solo per fare il dipendente». Venerdì sera le telecamere di sicurezza della sua attività hanno immortalato un rapinatore a volto coperto che, fulmineo, ha fatto irruzione nella tabaccheria, ha distrutto il pannello in plexiglas anti-Covid, ha scavalcato il bancone ed ha portato via quanto contenuto nel registratore di cassa, circa 1800 euro.

San Severo, spari contro la polizia inviata dal governo contro la criminalità

Poi è fuggito scaraventando a terra anche un cliente. «Questa rapina - dice Giancola - è stata particolarmente violenta. Non pensavo si potesse arrivare a tanto. Sono rimasto attonito, scioccato. Purtroppo è la sesta rapina ma non ti abitui mai». A San Severo dall'inizio dell'anno ad oggi si sono registrati quattro attentati incendiari (11 intimidazioni complessivamente in tutta la provincia di Foggia) ai danni di commercianti e cittadini.

L'escalation a Foggia

E l'escalation criminale ha indotto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ad intervenire inviando una ventina di poliziotti in più, mentre da giorni si susseguono operazioni di controllo con perquisizioni, sequestri e arresti in tutta la provincia di Foggia. L'ultima ieri sera con un centinaio di operatori delle forze dell'ordine che hanno setacciato il territorio eseguendo perquisizioni, ispezioni, rastrellamenti, posti di blocco e controlli ad esercizi commerciali.

«Purtroppo la polizia e i carabinieri fanno il possibile ma questo non basta. Ci vogliono molte più unità sul territorio», dice Giancola che pensa anche ai suoi colleghi che hanno subito intimidazioni. «Hanno messo le bombe ai miei colleghi, ad altri commercianti come me. Chiedo allo Stato di dare realmente un aiuto concreto a questo territorio. Ma non inviando poche forze dell'ordine. Qui ci vuole la presenza massiccia dello Stato». Secondo Giancola, «la causa di tutta questa criminalità è culturale, di abbandono scolastico e di gente che vive alla giornata».

 

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Il Messaggero