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L'intesa verrà siglata probabilmente la prossima settimana, ma nel frattempo il vicepremier ha spiegato in che modo intende agire. «Verrà istituito un bollino blu per le discoteche sicure in modo che i genitori possano sapere dove mandano i loro figli - ha dichiarato a conclusione dell'incontro - È in gioco la salute di tanti ragazzi, ma anche la salute economica del turismo e dell'intrattenimento che fattura un miliardo di euro l'anno. La stessa cifra, però, che viene fatturata anche da chi opera in nero». La settimana prossima - ha poi annunciato Salvini - sarà siglato un protocollo d'intesa «per premiare chi garantisce controlli, legalità, sicurezza. I nostri ragazzi hanno diritto a divertirsi, ma senza sballo e pericoli».
DIVIETI DA ABOLIRE
L'idea del ministro, sulla quale si sta lavorando, è che, a esempio, anche il divieto di somministrazione delle bevande dopo le 3 di notte non faccia bene a questo tipo di economia. «Puntiamo - ha proseguito - a contrastare il settore illegale. Tanto per fare un esempio, l'Italia è l'unico Paese che ha il divieto di vendere bevande dopo le 3. In questo modo si agevola l'abusivismo di chi vende bevande fuori dai locali». E ancora: «Incentiveremo l'uso di etilometri e scriveremo alla Siae, perché chi organizza eventi sia in grado di farlo: quanto accaduto l'altro giorno all'università La Sapienza dimostra che se il settore viene lasciato al caos ci sono rischi».
La decisione di intervenire non vuole essere, a suo dire, una penalizzazione per chi opera su eventi e locali pubblici. «È un settore troppo importante per l'economia - ha chiarito ancora Salvini - E ci sono margini di crescita, visto che la sola Ibiza fattura quasi quanto l'Italia intera. Vogliamo garantire un divertimento sano nei 2.500 locali da ballo italiani. Se c'è una rissa a un chilometro da un locale non ha senso che ne risponda il titolare. Serve meno burocrazia e se ci si diverte legalmente in posti controllati è meglio. Giusto che se uno sbaglia venga additato come irresponsabile, ma il dalli alla discoteca non conviene a nessuno».
E poi servono anche leggi nuove, perché il modo di fare intrattenimento è cambiato. Da qui l'idea del vicepremier di intervenire sulle normative. «Le regole in vigore - ha specificato - hanno 10, 20, anche 60 anni di storia. Bisogna aggiornarsi ai tempi attuali».
GLI OPERATORI
L'incontro, al quale ha presenziato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, è stato accolto con soddisfazione dagli operatori. «Una buona notizia per il comparto delle discoteche - ha commentato il presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri - Il protocollo discoteche sicure, premierà le strutture che garantiscono più controlli e maggiore legalità, e rappresenta un'importante e condivisibile iniziativa. Puntare sulla lotta all'abusivismo, che come ha sottolineato il ministro vale un miliardo di euro, è la strada giusta da seguire al fine di assicurare maggiore sicurezza per tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero