Salvatore Baiardo, la Cassazione conferma gli arresti domiciliari per la calunnia a Massimo Giletti

L'ex gelataio di Omegna era stato più volte ospite nella trasmissione "Non è L'Arena"

Salvatore Baiardo, la Cassazione conferma gli arresti domiciliari per calunnia a Massimo Giletti
Sì agli arresti domiciliari per Salvatore Baiardo. Lo ha deciso la Cassazione con riferimento all'ipotesi di calunnia contestata dalla procura fiorentina all'ex...

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Sì agli arresti domiciliari per Salvatore Baiardo. Lo ha deciso la Cassazione con riferimento all'ipotesi di calunnia contestata dalla procura fiorentina all'ex gelataio di Omegna, amico dei fratelli Graviano, nei confronti del giornalista Massimo Giletti, di cui era stato più volte ospite nella trasmissione "Non è L'Arena".

La sentenza della Cassazione

La Cassazione non ha invece accolto la misura con riferimento all'accusa di calunnia contestata a Baiardo ai danni del sindaco di Cerasa, Giancarlo Ricca, annullando la decisione presa invece dal riesame di Firenze e disponendo il rinvio al tribunale di Firenze.

Per la calunnia a Giletti, al centro delle indagini la presunta foto, risalente agli anni '90, che ritrarrebbe Giuseppe Graviano, Silvio Berlusconi e l'ex generale Delfino di cui Baiardo avrebbe parlato a Giletti negando poi di possederla quanto era stato sentito al riguardo dai pm fiorentini. Tuttavia, alcune intercettazioni lo avrebbero smentito e da qui è scaturita l'accusa di calunnia.

La procura aveva chiesto la misura cautelare per Baiardo non solo per la calunnia nei confronti di Giletti ma anche per favoreggiamento nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, ma la richiesta era stata respinta dal gip. Il provvedimento era stato impugnato dal procuratore aggiunto di Firenze, Luca Tescaroli, e dal pm Lorenzo Gestri, titolari dell'inchiesta sulle stragi di mafia. Il riesame, nel settembre 2023, aveva accolto il ricorso limitatamente all'accusa di calunnia ai danni di Giletti e Ricca. Contro la decisione del riesame avevano fatto ricorso sia la procura sia Baiardo.

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Il Messaggero