Luiss, Costantini (direttore Summer School): «Insegniamo ai ragazzi a scegliere il loro futuro»

Il Messaggero e Luiss lanciano il contest "Cosa farò dopo"

Luiss, Costantini (direttore Summer School): «Insegniamo ai ragazzi a scegliere il loro futuro»
Il Messaggero, in collaborazione con l'Università Luiss Guido Carli, ha deciso di assegnare 35 borse di studio, del valore di 1.500 euro, per accedere al programma...

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Il Messaggero, in collaborazione con l'Università Luiss Guido Carli, ha deciso di assegnare 35 borse di studio, del valore di 1.500 euro, per accedere al programma Summer School 2022 organizzato dall'Ateneo. Un'opportunità, rivolta a tutti gli studenti del terzo e del quarto anno delle superiori, attraverso il contest Cosa farò dopo.... I candidati dovranno produrre un elaborato o un video in cui raccontare i sogni e le aspettative dopo il diploma.

Cosa fare dopo l'esame di maturità, si chiedono studenti e genitori all'ultimo anno di scuola superiore. Domanda forse tardiva. Bisognava porsela due anni prima la domanda su cosa fare e all'ultimo anno quella del dove farlo! Sul dove c'è più tempo, ma il cosa va anticipato rispetto alle nostre abitudini. Le obiezioni sono abbastanza note: «A 15/16 anni si va all'estero, a fare esperienza di vita, a (fingere di) imparare l'inglese».
Come genitori responsabili cerchiamo di aiutare, crediamo di poter e dover consigliare. E quindi ci creiamo nel tempo le nostre idee in merito, leggendo un'infinità di cose, tante, troppe, che rinforziamo parlandone e ascoltando solo con chi ha letto le stesse cose che abbiamo letto noi. Certo, così si placa l'ansia, ma non aiutiamo i nostri ragazzi. Proviamo invece ogni tanto a spingerci oltre il confine delle nostre certezze con qualche riflessione scomoda: «In ordinamenti scolastici diversi dal nostro, gli studenti decidono già a 15-16 anni quali materie seguire di più negli ultimi anni di scuola superiore. Giusto o sbagliato?».

Anche qui c'è l'obiezione ricorrente: sono ancora troppo piccoli a quell'età per scegliere. Solo che questa obiezione la fanno solo gli adulti. Nessun ragazzo me l'ha mai fatta. Neanche uno.

Infatti ci sono l'ovvietà e la statistica a rispondere. L'ovvietà: se provi per due anni alcune materie in modo approfondito, è ovvio che sei molto più in grado di capire quali vuoi seguire all'università (forse anche nessuna, ma è già una risposta). La statistica: in Italia siamo ai primissimi posti mondiali per i tassi di abbandono universitari al primo anno, più di uno studente su quattro, dato che non include quelli, tantissimi, che cambiano corso di laurea. In questa classifica degli abbandoni/cambi, quelli che iniziano troppo piccoli stanno molto meglio di noi.

Ma come mai? Perché stiamo messi così? Oggi, rispetto ai tempi nostri, i ragazzi hanno tutte quelle informazioni disponibili sul web, hanno tante visite delle università nelle scuole, vanno ai saloni di orientamento, e hanno genitori molto attenti, pronti ad aiutare. Vero, ma insufficiente, troppo poco rispetto a chi per due anni ha già provato certe materie in modo approfondito.
E quindi? E quindi, visto che non possiamo (?) cambiare il sistema scolastico, chi vuole evitare guai si deve muovere due anni prima, dal terzo anno di scuola superiore!
E cosa si deve fare? Alcune possibilità: si vanno a vedere le lezioni universitarie già durante l'anno scolastico. Non sempre si può? Non c'è il tempo? Allora ci sono i PCTO, la vecchia alternanza scuola lavoro, che un po' può aiutare nella conoscenza diretta di certi studi e mestieri.

LE OCCASIONI
Non ce ne sono abbastanza di PCTO di questo tipo, molti sono del tutto inutili, vero. Da anni ci sono le summer school universitarie e la scelta è fortunatamente abbastanza ampia, anche se a volte costosa, ma non più di una settimana a Formentera. Le summer school sono l'unica vera forma di orientamento: basta con le informazioni, in summer school si partecipa direttamente alle lezioni universitarie delle diverse discipline. Metodo esperienziale, il sostituto della pratica che oggi è sepolta sotto montagne di chiacchiere. Per capirci: se volete capire se vi piacerebbe giocare a tennis, potete guardarvi Federer in televisione, sentire i vostri amici che giocano, ma se doveste prendere un impegno a vita sul tennis come unico sport, forse prima di firmare provereste qualche lezione di tennis.

CORSI DIVERSI
Possibilmente summer school vaste, orizzontali, che offrono lezioni di diversi corsi di laurea, come se i ragazzi provassero diversi sport mai fatti prima.
In questo modo, se si inizia presto, si ha tutto il tempo di sperimentare, sedimentare, capire, per arrivare all'ultimo anno con la seria consapevolezza di una scelta basata sulla conoscenza diretta, e non intermediata da influencer troppo interessati o inadeguati.

Roberto Costantini
Direttore Summer School & Luiss Hubs
 

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Il Messaggero