​La radicale Rita Bernardini in caserma dopo sequestro di cannabis

«Forse è la volta buona», dopo anni di autodenunce. Così, stamattina, la radicale Rita Bernardini aveva scritto sul suo profilo Facebook dopo aver...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Forse è la volta buona», dopo anni di autodenunce. Così, stamattina, la radicale Rita Bernardini aveva scritto sul suo profilo Facebook dopo aver ricevuto la comunicazione da parte dei carabinieri, di una convocazione in caserma, a Roma. Al testo del post aveva allegato le piante di marijuana che coltiva nel suo terrazzo, una guerra che porta avanti da tempo per rendere la cannabis disponibile per i malati.


Spacciatori sempre più giovani: i carabinieri ne sorprendono uno di appena quindici anni

Operazione "Toner, l'avvocato che si trasforma in spacciatore ed il poliziotto che dava le dritte

 


«Sono stata denunciata a piede libero per la coltivazione di sostanze stupefacenti, 32 piante alte tra un metro e un metro e venti - ha detto uscendo dalla caserma - A verbale del sequestro ho fatto allegare una dichiarazione: esprimo tutto il mio disappunto per la decisione della Procura di Roma di non procedere al mio arresto, come accade a tutti i cittadini che vengono sorpresi a coltivare marijuana. Così si usano due pesi e due misure e la legge finisce per non essere uguale per tutti. La vera disobbedienza civile - è scritto ancora nel verbale allegato al sequestro delle piante - esige che con ci siano esimenti di tipo politico quando si decide di violare la legge in vigore. Che migliaia di malati non riescano ad accedere ai farmaci cannabinoidi per l'inefficienza dello Stato è semplicemente intollerabile, tanto più che la legge che ne prevede la somministrazione risale al 2007». L'avvocato della esponente radicale, Giuseppe Rossodivita, ha sottolineato che «come in tutte le disobbedienze civili, coglieremo l'occasione di questo processo, che auspichiamo ci sia, per mettere sotto accusa una legge irragionevole e criminogena, che sembra non voler togliere il monopolio illegale del traffico di sostante stupefacenti alle mafie e alla criminalità organizzata».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero